Il Regno Unito vuole ridurre la “net migration“, ossia la “migrazione netta”, cioè la differenza tra quanti arrivano e quanti lasciano il Paese. Per questo motivo all’inizio di dicembre il governo britannico ha annunciato un nuovo piano di immigrazione diviso in 5 punti, che vanno dalla revisione dei requisiti richiesti per chiedere un visto di lavoro, alle modifiche ai visti per studenti, lavoratori di settori con scarsa manodopera o lavoratori socio-sanitari, fino ai visti per ricongiungimenti familiari. Le nuove regole, secondo le stime del Ministero dell’Interno, dovrebbero comportare un calo di circa 300.000 persone all’anno rispetto al 2022.



La normativa cambia anche le modalità di ingresso nel Paese. Come spiega Repubblica, la maggior parte dei cittadini europei che vogliono trasferirsi nel Regno Unito per lavorare dovranno richiedere un visto attraverso il sistema a punti. Per raggiungere la soglia dei 70, che servono per essere sponsorizzabili, i lavoratori dovranno raggiungere una soglia salariale minima, equivalente o superiore a 26.200 sterline, che nella primavera 2024 sarà innalzata a a 38.700 sterline, con un aumento di quasi il 50% rispetto all’attuale minimo. L’aumento non riguarderà chi è già nel Regno Unito. Le nuove regole saranno infatti applicate soltanto ai nuovi ingressi e non a chi deve rinnovare o estendere il visto.



Trasferimento nel Regno Unito diventerà più difficile

Non si conosce ancora la data dell’entrata in vigore delle leggi introdotte dal governo del Regno Unito riguardo il nuovo piano di immigrazione. Tra le nuove regole quella che riguarda i lavoratori per mansioni comprese nelle liste di occupazioni delle quali c’è particolare carenza: al momento possono sponsorizzati pur ricevendo un salario pari all’80% di quello corrente. Questi settori sono la sanità, l’istruzione e l’edilizia. Il governo ha spiegato però di voler impedire che l’immigrazione straniera penalizzi i lavoratori britannici: per questo sta progettando di eliminare lo sconto del 20%. In generale, diventerà più difficile il trasferimento nel Regno Unito, per lavoro o per ricongiungersi con un familiare.



A proposito di ricongiungimenti: nei 12 mesi compresi tra giugno 2022 e giugno 2023 si stima che siano arrivate in UK circa 70.000 persone grazie ad un “family visa”. Questo è un visto che si ottiene con la sponsorizzazione di un familiare qualificato. Lo sponsor, per poterlo richiedere, deve avere un reddito di almeno 18.600 sterline. Il governo britannico vuole allineare questo importo con il salario minimo richiesto per il sistema di immigrazione a punti, cioè 38.700 sterline. Il governo impedirà anche a chi ottiene un visto per operatori sanitari e assistenziali di portare con sé nel Regno Unito i familiari a carico, compresi genitori e figli. Stesso discorso per gli studenti impegnati in un corso post laurea: a meno che non siano iscritti ad un programma di ricerca, i familiari non potranno raggiungerli.