Deputati Regno Unito, scoppia lo scandalo

Nuovo scandalo nel Regno Unito che proietta nel caos le istituzioni. Il portale online Politico Europe ha spiegato che diversi deputati di maggioranza e opposizione, nel corso delle trasferte all’estero, si sarebbero lasciati andare a forme di turismo sessuale. I politici avrebbero infatti frequentato prostitute e consumato alcolici in abbondanza, partecipando a festini e rendendosi protagonisti di comportamenti inappropriati. I dettagli sono stati raccolti grazie alle testimonianze anonime di colleghi, funzionari diplomatici ed ex parlamentari.



Lo scandalo non riguarda tutti i politici: se alcuni infatti avevano un “valido interesse a coltivare relazioni con altri Paesi”, altri utilizzavano le trasferte a scopo ricreativo. È questo il caso di un ex deputato conservatore, ora membro della Camera dei Lord. Come spiegato dalla testimonianza, appena arrivato in un Paese del sud-estasiatico, avrebbe chiesto le indicazioni per il bordello più vicino. Un altro ex deputato Tory ed ex viceministro rimaneva all’estero dopo che la sua delegazione era già tornata nel Regno Unito. A trattenerlo era il suo “interesse per le donne locali”. Un esponente dei laburisti aveva invece una particolare “predilezione” per le ragazze russe.



Regno Unito, deputati di gruppi interpartitici nel caos

Il Politico Europe parla anche di festini organizzati nel corso dei viaggi internazionali con giovani uomini o donne. I deputati del Regno Unito coinvolti sarebbero tutti appartenenti a gruppi parlamentari interpartitici, i cosiddetti Appg, ossia coloro che non hanno uno status ufficiale all’interno del Parlamento. Come spiega il portale online, i viaggi intrapresi nell’ambito delle attività politiche devono essere dichiarati e non sono soggetti a processi di segnalazione formale.

Un rapporto della Camera dei Comuni di inizio anno aveva criticato l’eccessiva autonomia di queste associazioni bipartisan, che spesso si concentrano su un’area o su uno specifico Paese all’estero. Era infatti chiaro già da tempo che potesse arrivare da lì “il prossimo grande scandalo parlamentare”, anche se non era stato fatto riferimento né ai viaggi all’estero, né tantomeno alla questione del turismo sessuale. Nel rapporto era stata anche raccomandata una riduzione del numero di APPG e l’introduzione di un “controllore” per supervisionarli. Il governo si era detto d’accordo ma poi con le dimissioni di Boris Johnson, la questione non era stata affrontata.