Dal 1° gennaio 2025 sono entrate in vigore le nuove regole sugli affitti brevi (valide per soggiorni inferiori ai 30 giorni). I proprietari delle abitazioni devono inserire il CIN non solo sugli annunci in cui sponsorizzano le strutture ma anche sul posto, oltre che adempiere a quanto disposto dal Ministero del Turismo.
I primi di gennaio il Ministero del Turismo ha rilasciato i dati che hanno dimostrato come il 79% delle strutture registrate nella banca dati ha ricevuto correttamente il proprio CIN, così da aver rispettato le nuove normative vigenti.
Nuove regole sugli affitti brevi 2025: cosa cambia?
Le nuove regole sugli affitti brevi nel 2025 impongono degli adempimenti più severi, e secondo i dati del Ministero del Turismo alcune Regioni di Italia sono risultate più virtuose di altre, la classifica segue e premia questi territori:
- Toscana (54.148);
- Veneto (48.751);
- Lombardia (48.469);
- Lazio (40.254);
- Puglia (36.722);
- Sicilia (35.418).
Il primo adempimento riguarda il CIN, è un codice identificativo che vale a livello nazionale e dimostra ai turisti la veridicità della struttura turistica ed evita eventuali truffe. I titolari di immobili che non ne sono in possesso possono far domanda autonomamente online, accedendo con identità digitale e allegando i documenti della proprietà (planimetria, atto di proprietà e rendita catastale).
Affittare per la prima volta
Le regole cambiano per i proprietari di immobili che intendono affittare per la prima volta. In questo caso è importante accedere al sito del ministero dello Sviluppo e del Made in Italy e inviare la domanda online (equiparabile ad una dichiarazione di inizio attività).
La procedura resta valida anche per chi intende affittare l’immobile in modo sporadico e non continuativo. Una volta inviata la domanda online è necessario attendere l’approvazione del Comune di riferimento, che avrà 30 giorni di tempo per dare il suo riscontro.
Dopo aver ottenuto il “via libera” è possibile richiedere ed ottenere prima il CIR e poi il CIN.
Multe fino a 8.000€
Sono previste multe fino a 5.000€ e 8.000€ nel caso in cui ci fossero degli inadempimenti. Ad esempio, se in caso di accertamenti fiscali il proprietario avesse omesso il CIN – sia online che all’esterno della struttura – le sanzioni possono oscillare tra 800€ e 8.000€.
Chi invece ha il CIN ma non lo ha esposto correttamente rischia la cancellazione dell’annuncio (come ha dichiarato Airbnb) e delle sanzioni che vanno da un minimo di 500€ fino ad un massimo di 5.000€.
Dispositivi di sicurezze
Tra le nuove regole sugli affitti brevi è prevista l’installazione di dispositivi di sicurezza che funzionano in modo corretto e a patto di rispettare le normative in vigore, come ad esempio l’obbligo di montare un estintore portatile nell’appartamento turistico.
Altri device per la sicurezza degli ospiti sono i rilevatori di gas, soprattutto per il monossido di carbonio. Anche l’assenza di questi dispostivi implica l’invio di multe salate.