Regole in Zona arancione: rischiano Liguria e Sicilia, cosa cambi?

L’aumento incontrastato di casi di Covid-19 in giro per l’Italia fa tremare diversi regioni che, prossimamente, potrebbero passare in zona arancione. Al momento sono 11 le regioni o province autonome in zona gialla, con altre quattro che dovrebbero aggiungersi alla lista. Si tratta ufficialmente diCalabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, PA Bolzano, PA Trento, Piemonte, Sicilia e Veneto alle quali Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana e Valle d’Aosta arriveranno a fare compagnia nella giornata di lunedì 10 gennaio 2022.



Tra l’elenco delle 15 in zona gialla però in due, su tutte, rischiano il passaggio di colore dalla prossima settimana. Si tratta della Liguria, quasi certa, e della Sicilia, che da giorni stanno facendo i conti con una situazioni di contagi in crescita costante. Se sull’isola si è ancora in bilico con la decisione, che potrebbe arrivare nelle prossime ore dalla cabina di regia, dalle parti del governatore Toti sono in attesa di conoscere quale colore li attenderà dalla prossima settimana, con restrizioni e limitazioni più stringenti in zona arancione.



Regole in Zona arancione, cosa si può e non si può fare

Col passaggio dalla zona bianca o gialla alla zona arancione le regole si fanno più stringenti e le limitazioni sono ben più numerose. In zona arancione tutte le attività rimangono aperte, ma nei bar e nei ristoranti possono prendere posto solo i possessori del Super Green pass. Solo i possessori della certificazione verde rafforzata, dunque chi è guarito dal Covid o si è vaccinato, possono infatti entrare e consumare all’aperto al bancone. Divieto dunque per coloro che non hanno la super certificazione o hanno semplicemente il Green pass base ottenibile anche con un tampone.



Per chi non ha il Green pass rafforzato inoltre sono previsti ulteriori divieti rispetto alle altre zone. Infatti chi non è vaccinato non potrà uscire dal proprio comune di residenza se non per motivi di “lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune”, è fatto divieto di accesso agli impianti di risalita delle piste da sci, ai centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi oltre che la partecipazione ai corsi di formazione in presenza e la pratica di sport di contatto.