È possibile la reinfezione da coronavirus? La risposta è sì, ma è un’ipotesi poco probabile. Sono in corso diversi studi sul tema e la ricerca dell’Istituto europeo di oncologia di Milano ha messo in risalto che nelle persone che hanno già avuto una forma di Covid meno grave, il livello di anticorpi si dimezza entro un mese dalla guarigione. Per questo motivo anche chi ha già contratto il virus non deve abbassare la guardia. Nel mondo sono già stati registrati degli episodi, questo il giudizio di Massimo Galli: «Molti mi chiedono se è possibile riammalarsi di coronavirus. Solo due i casi provati al mondo, in cui la seconda infezione è stata però mite o asintomatica. In entrambi i casi il ceppo virale era tanto diverso dal precedente da escludere un’infezione unica persistente nel tempo», le parole del primario dell’ospedale Sacco di Milano e docente all’università Statale del capoluogo lombardo su Twitter.



REINFEZIONE CORONAVIRUS: POSSIBILE, MA MOLTO RARO

Un caso di reinfezione da coronavirus è stato rilevato a fine agosto a Hong Kong, mentre recentemente è stato registrato un altro episodio che ha coinvolto un 25enne del Nevada. Akiko Iwasaki, immunologo dell’Università di Yale, ha spiegato che se fosse un evento molto comune verrebbero registrati migliaia di casi, ma bisogna lo stesso fare attenzione: «Ci sono persone che vengono reinfettate e in alcuni casi si sviluppa una malattia più grave». Proprio per questo motivo non è possibile fare affidamento sull’immunità acquisita dall’infezione naturale per conferire l’immunità di gregge: «Questa strategia è letale per molti e non è efficace: l’immunità di gruppo richiede vaccini sicuri ed efficaci, nonché una solida implementazione della vaccinazione». L’immunologo ha poi aggiunto: «Anche se si è guariti dall’infezione, c’è ancora bisogno di continuare ad utilizzare la mascherina e praticare il distanziamento sociale».

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