Giungono notizie decisamente positive per quanto riguarda il vaccino ReiThera, il farmaco anti covid tutto italiano realizzato in collaborazione con l’Istituto Spallanzani di Roma. E’ infatti arrivato nelle scorse ore il via libera all’accordo con Invitalia, per un finanziamento da 81 milioni di euro: “Gran parte dell’investimento, 69,3 milioni – fa sapere l’agenzia governativa italiana – sarà destinato alle attività di ricerca e sviluppo per la validazione e produzione del vaccino anti-Covid. La restante quota (11,7 milioni) sarà utilizzata per ampliare lo stabilimento di Castel Romano (Roma), dove sarà prodotto l’antidoto, le agevolazioni concesse, in conformità alle norme sugli aiuti di Stato, ammontano a circa 49 milioni di euro: 41,2 milioni a fondo perduto e 7,8 milioni di finanziamento agevolato”.



Intanto oggi scatterà di fatto la fase due, che si concluderà nel giro di un paio di settimane (come apprende Il Fatto Quotidiano), dopo di che partirà la fase 3, quella dei test sull’uomo, e se tutto andrà come previsto il tutto si chiuderà a giugno. In estate, quindi, verrà presentata la richiesta di autorizzazione, l’ultimo step prima della messa in circolo delle dosi.



REITHERA, ARCURI E ZINGARETTI COMMENTANO ACCORDO CON INVITALIA

Reithera, una volta che entrerà a regime la produzione, sarà in grado di produrre 100 milioni di dosi in un anno: “È un accordo importante – ha commentato il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri – per ridurre la dipendenza del nostro Paese in un settore delicatissimo per la tutela della salute dei nostri cittadini. La produzione italiana di vaccini andrà ad aggiungersi a quelle realizzate all’estero – ha proseguito il Commissario – rafforzando la capacità di risposta nazionale alla pandemia e accelerando così l’uscita dalla crisi”. Felice anche il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, che ha affidato il suo pensiero al sito web ufficiale della Regione: “È un’ottima notizia che il vaccino anti COVID dell’Istituto Spallanzani/ReiThera sarà prodotto nella nostra regione, in provincia di Roma a Castel Romano. Come Regione Lazio abbiamo creduto sin dall’inizio, nella primavera dello scorso anno, in questa ricerca sostenendola economicamente e con la massima fiducia in un team che con grande competenza e professionalità si è lanciato a capofitto in un’avventura scientifica che molto presto ci permetterà di avere un vaccino italiano”.

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