Dopo lo stop della Corte dei Conti ai fondi pubblici per un vaccino italiano contro il Covid, Reithera volta pagina con un altro progetto, ancor più ambizioso: un siero anti-Hiv. A credere nella casa farmaceutica di Castel Romano è la Fondazione Bill e Melinda Gates, che ha messo a loro disposizione un fondo da 1,4 milioni di euro per lo sviluppo anche di un vaccino contro le varianti Covid, oltre che per l’Hiv. Quest’ultimo, però, attualmente è già in una prima fase di ricerca. Lo spiega L’Espresso, spiegando che Reithera sta usando la stessa piattaforma tecnologica messa in piedi per il vaccino anti Covid. I risultati degli studi di Fase 1 e Fase 2 di Reitera sul vaccino anti Covid hanno, quindi, suscitato l’interesse della Fondazione Gates. Dagli esperimenti è emerso che suscita ottime risposte degli anticorpi e di tipo cellulare contro gli antigeni del coronavirus, quest’ultima importante per lo sviluppo del vaccino contro l’Hiv.



«La fondazione Bill e Melinda Gates ha deciso di investire sulla nostra piattaforma tecnologica perché presenta una serie di caratteristiche molto importanti», ha dichiarato la presidente di Reithera, Antonella Folgori. In primis può essere usata per lo sviluppo di diversi vaccini contro infezioni virali. Inoltre, il processo di produzione è standardizzato, quindi «può essere facilmente trasferito anche nei paesi a basso e medio reddito». Il vaccino sviluppato da Reithera è anche «termostabile e fornisce una risposta immunitaria completa, quindi non solo anticorpi ma anche linfociti T che permettono di non far sviluppare una malattia grave».



REITHERA ORA A LAVORO PER UN VACCINO ANTI HIV

Il finanziamento ottenuto da Reithera dalla Fondazione Bill e Melinda Gates serve per una sperimentazione di tipo pre-clinico, quindi si stanno svolgendo ricerche su modelli cellulari e animali. L’obiettivo è quello di trovare il miglior immunogeno, agente che serve a sviluppare una risposta immunitaria. Le case farmaceutiche per il Covid hanno usato la proteina spike, quindi si deve trovare l’equivalente per l’Hiv. Il laboratorio ha già identificato una serie di immunogeni da testare per trovare quello migliore contro l’Hiv. Angelo Raggioli, Head of Process Development di Reithera, a L’Espresso ha spiegato che loro sono in grado di aggiungere al processo una piattaforma tecnologica in grado di per sé di indurre una forte risposta cellulare (linfociti T).



Si tratta della GRAd Cov2, basata sull’uso di vettori virali isolati da gorilla (GRAd), tra i più potenti per isolare sviluppare vaccini, che non si replicano all’interno dell’essere umano. Su questa piattaforma si è basato il candidato vaccino anti Covid di Reithera. Serve un processo di produzione facilmente trasferibile in siti esterni, nei paesi a basso e medio reddito, come in Africa, dove l’Hiv colpisce senza tregua e l’accesso alle cure anti Covid è quasi inesistente. Ma per l’azienda italiana la loro piattaforma può soddisfare tali esigenze.