Domenico Arcuri nuovamente al centro delle polemiche, questa volta per il dossier remdesivir
. Criticato per la gestione dell’emergenza sanitaria e reduce dal “caso siringhe”, il commissario straordinario ha speso 51 milioni di euro per comprare un farmaco che pochi giorni prima dell’acquisto l’Oms aveva definito inutile. «Non compratelo», il monito dell’Organizzazione. Il professor Richard Peto, responsabile Oms dello studio sul remdesivir, ha spiegato ai microfoni di Fuori dal coro: «L’evidenza sulla sopravvivenza, dopo la somministrazione del Remdesivir, non è davvero significativa». La conferma sull’inefficacia del remdesivir è arrivata da Silvio Garattini, direttore Istituto Ricerche Farmacologiche Mario Negri: «Questo prodotto non ha cambiato la mortalità, mi auguro che ci ripensino, perché mi sembra che siano soldi sprecati». Come ricostruito dal programma condotto da Mario Giordano, Arcuri ha speso i 51 milioni di euro per il farmaco esattamente sei giorni dopo il giudizio dell’Oms («Il farmaco il 15 ottobre ha effetto minimo o nullo sulla mortalità»).
REMDESIVIR, ARCURI HA SPESO 51 MILIONI PER FARMACO “INUTILE”
Il Ministero della Salute ha confermato a Fuori dal coro che il contratto nazionale di acquisto del remdesivir è stato stipulato dal commissario Domenico Arcuri. Ma c’è un dettaglio che certifica la mossa sbagliata del numero uno di Invitalia: tutti erano a conoscenza dello studio dell’Oms e sapevano già a settembre del giudizio negativo sull’efficacia del farmaco. Come spiegato da Richard Peto, la ricerca è iniziata pochi giorni dopo lo scoppio della pandemia: «La pianificazione dello studio ha avuto inizia a febbraio ed è proseguito fino ad oggi». A darne conferma è l’europarlamentare Marc Bottega: «Gilead, l’azienda farmaceutica che produce il farmaco, sapeva già a settembre che il farmaco non era così efficace». Clicca qui per vedere il video del servizio di Fuori dal coro.