Il remdesivir, un farmaco antivirale sperimentale che fin dalle prime settimane è stato al centro di molte ricerche per la lotta al Coronavirus, è superiore allo standard di cura per il trattamento di Covid-19, in particolare accorciando i tempi della guarigione, secondo un rapporto pubblicato oggi sul “New England Journal of Medicine”.



L’analisi preliminare dell’efficacia del remdesivir contro il Coronavirus si basa sui dati del trial terapeutico adattivo Covid-19 (Actt) sponsorizzato dal National institute of allergy and infectious diseases (Niaid), guidato da Anthony Fauci, il virologo di riferimento della Casa Bianca.

Lo studio randomizzato e controllato ha arruolato adulti ricoverati con Coronavirus con evidenza di coinvolgimento del tratto respiratorio inferiore (malattia generalmente da moderata a grave) e da esso è emerso che remdesivir ha avuto effetti benefici soprattutto per i pazienti ospedalizzati con forma grave di Coronavirus, che avevano bisogno di ossigeno supplementare, mentre appaiono meno chiari i benefici in altri sottogruppi di pazienti. Lo studio è iniziato il 21 febbraio 2020 e ha arruolato 1.063 partecipanti in 10 Paesi in 58 giorni, assegnati in modo casuale a ricevere le cure standard impiegate nel loro Paese e un trattamento di 10 giorni con remdesivir per via endovenosa, oppure cure standard e un placebo.



REMDESIVIR CONTRO CORONAVIRUS: I NUMERI DELLA RICERCA

Il trial era in doppio cieco: né i ricercatori né i pazienti sapevano chi stava ricevendo remdesivir e chi un placebo, come richiede la prassi come standard di qualità. Il 27 aprile (con il follow-up dei partecipanti ancora in corso), un comitato indipendente di monitoraggio dei dati e della sicurezza ha esaminato i risultati e condiviso le proprie analisi preliminari con il Niaid. L’Istituto ha poi reso pubblici i risultati, descritti nel rapporto pubblicato oggi sul Nejm.

Possiamo dunque ora affermare che i pazienti che hanno ricevuto remdesivir hanno giovato di un tempo di recupero (dimissioni dall’ospedale o uno stato medico sufficientemente buono da essere dimessi dall’ospedale) più breve rispetto a quelli che hanno ricevuto placebo. Il tempo mediano di recupero è stato di 11 giorni per i 538 pazienti trattati con remdesivir, 15 giorni invece per i 521 che hanno ricevuto il placebo, risultati considerati statisticamente significativi.



I risultati della sperimentazione hanno anche suggerito un beneficio in termini di sopravvivenza, con un tasso di mortalità a 14 giorni del 7,1% per il gruppo trattato con remdesivir rispetto all’11,9% per il gruppo placebo; tuttavia, la differenza di mortalità non è risultata statisticamente significativa. I risultati indicano dunque remdesivir come terapia standard per i pazienti ricoverati in ospedale con Coronavirus e che richiedono una terapia con ossigeno supplementare. Ora è in corso un nuovo studio per valutare remdesivir in combinazione con il farmaco antinfiammatorio baricitinib.