Sulle nostre tavole potrebbe arrivare presto il latte sintetico: non è un’alternativa vegetale, contiene proteine praticamente identiche a quelle del latte vero, ma è prodotto in laboratorio, senza allevamenti e soprattutto senza sfruttamento di animali. Tutto ciò permette al prodotto di nascere con un processo produttivo sostenibile, che occupa il 99% in meno del territorio che altrimenti occorrerebbe per mantenere una struttura che ospita le mucche. Remilk è una startup israeliana che produce latte in laboratorio, attualmente l’azienda ha ottenuto l’autorizzazione al commercio dei suoi prodotti dalla Food and Drug Administration, questo significa che presto in Usa si potrà acquistare questo tipo di latte nei supermercati.



Ma probabilmente anche l’Europa è sulla stessa strada, visto che Remilk – come riportato da Repubblica – ha appena terminato la costruzione di uno dei più grandi stabilimenti al mondo di questi prodotti sostituivi del latte, in Danimarca. Sia in America che in altri paesi come l’Australia, sempre più aziende alternative che producono prodotti senza sfruttare gli animali, stanno ottenendo le certificazioni di qualità per l’immissione in commercio. Il latte sintetico per caratteristiche di qualità proteiche e di gusto, molto simili a quello animale, potrebbe sostituire quindi anche le classiche opzioni vegetali per chi cerca un’alternativa etica o è intollerante.



COME VIENE PRODOTTO IL LATTE “SINTETICO”

L’alternativa principale al latte attualmente è costituita soprattutto da fonti vegetali, come ad esempio la soia, il riso il cocco e le nocciole. Il consumo di queste tipologie di bevande è in netto aumento in tutta Europa. Ma la produzione non è sempre sostenibile, anzi, oltre alle grandi superfici di terreno sfruttato, c’è anche il problema pesticidi che spesso vengono rilevati in quantità superiori al consentito. Inoltre il latte vegetale è considerato un “bene di lusso” e arriva a costare anche il triplo di quello tradizionale.



Mentre il latte sintetico fatto in laboratorio è prodotto attraverso la fermentazione di alcuni tipi di lievito, attraverso la quale si ricavano le proteine del latte. In pratica si inserisce il gene responsabile della produzione proteica, che garantisce le istruzioni su come condurre il processo. Il risultato è un prodotto del tutto simile a quello fatto con latte vero, sia come sapore che caratteristiche organolettiche, ed uno tra i vantaggi è anche che i latticini non contenendo grassi animali, non presentano nè colesterolo nè lattosio.