Il racconto della sua giovinezza è per Remo Girone anche l’occasione per affrontare un tema di stretta attualità: l’immigrazione. Figlio di emigranti in Eritrea, l’attore ha raccontato di essere rimasto lì fino a 23 anni. «Mio padre ci era andato con l’esercito. Quando l’Italia ha perso la colonia, alcuni italiani sono partiti prigionieri degli inglesi e poi sono ritornati», ha raccontato a “Io e te”. Remo Girone racconta di un imperatore che impedì che quei soldati italiani venissero uccisi. «Per quarant’anni decine di migliaia di italiani sono rimasti lì. Quindi eravamo migranti… Poi c’è stato un golpe e quindi molti sono tornati». Tornando invece alle curiosità, l’attore ha smentito di avere un’ossessione per le scarpe: «Non sono proprio fissato, ma mi piace lucidarle. Ho imparato come si fa. Non so quale sia la ragione, ma me le tengo in ordine. Le faccio anche riparare». Infine su Ben Affleck, conosciuto sul set di “La legge nella notte”, ha rivelato: «Mi regalò una bottiglia di whisky, mi fece un enorme piacere. È un regista bravissimo, è una grande star. Non potevamo trasportare liquidi e allora ci bevemmo lì quel whisky». (agg. di Silvana Palazzo)
REMO GIRONE A IO E TE: I GENITORI E LA LAUREA…
Remo Girone a “Io e te” ha approfondito il tema della depressione di cui ha sofferto. «Da queste esperienze impari. Sono anche ricaduto nella depressione, ma ho smesso con la psicanalisi e di andare dal neurologo, uno di Regina Coeli. Poi è arrivata La piovra e non ho avuto problemi. In questo caso mia moglie Victoria ha trovato la soluzione ai miei problemi». Il riferimento è ai consigli ricevuti da Victoria Zinny, che lo ha sempre sostenuto. Ma l’attore ha parlato anche della sua famiglia e di come hanno reagito alla sua scelta di inseguire la carriera cinematografica. «I miei genitori non mi hanno mai impedito di fare l’attore. Sono stati straordinari. Papà aveva fatto un po’ il pugile da ragazzo e un po’ il ciclista, quindi aveva un senso dell’avventura. Siccome sono quasi laureato in Economia e Commercio, mia madre mi ha sempre chiesto di concludere gli studi. Poi ho avuto una laurea honoris causa, allora ho pensato a lei e a quel pezzo di carta che voleva». (agg. di Silvana Palazzo)
REMO GIRONE A IO E TE: L’ESPERIENZA E LA VOCE…
Remo Girone ospite oggi di “Io e te”. L’attore, che raggiunto la massima popolarità grazie al ruolo di Tano Cariddi in “La piovra”, si è raccontato ai microfoni di Pierluigi Diaco. Accolto da una standing ovation, ha ringraziato per il video di presentazione e ne ha pure chiesto una copia. «Così posso cercare lavoro con un’agenzia americana», ha scherzato. Seppur molto riservato, Remo Girone si «Ho fatto tante interviste, ma questa – avendo seguito le precedenti puntate – so che è impegnativa. Mi piace». A proposito del suo lavoro ha aggiunto: «Non si può essere bravi attori se non si fa ricorso all’esperienza della propria vita. Sei tanto più bravo quanto più metti della tua vita». Diaco gli ha chiesto della sua voce, che appare rassicurante: «Penso che mi tradisca. Ho sempre avuto questa voce. In accademia ho fatto degli esercizi, ma è rimasta sempre così. Io cerco comunque di essere rassicurante, ma chi mi conosce sa che non lo sono».
REMO GIRONE A IO E TE: LA DEPRESSIONE
Remo Girone nell’intervista a “Io e te” ha parlato anche delle difficoltà nel contenere il suo ego tipiche degli attori. «Ho alti e bassi, non ho vie di mezzo. O mi butto giù totalmente… E mia moglie mi rimprovera per questo, dice che ridimensiono la mia carriera. Ma io mi ritengo fortunato nel fare questo mestiere. E non penso di essere sempre stato all’altezza». E questo potrebbe denotare umiltà. «Ma io non voglio fare così per raccattare complimenti», ha spiegato l’attore nel salotto di Pierluigi Diaco. Remo Girone ha poi parlato della depressione di cui è stato vittima: «All’inizio della mia carriera, ero stato scelto per un grande lavoro. A un certo punto non ce l’ho fatta, era un personaggio grosso per me. In quel momento ho avuto una fortissima depressione. Sono stato aiutato, ho fatto delle cure in una clinica. Ho fatto anche anni di psicanalisi, ma con pochissimi risultati». E la depressione è poi tornata: «Quando credi che quello è il tuo mestiere, nel momento in cui ti dicono che non è il momento ti crolla il mondo addosso».