Remo Girone tra passato, presente e futuro in una lunga intervista rilasciata oggi – 10 agosto 2020 – ai microfoni de Il Resto del Carlino. Il celebre attore, che ha avuto il privilegio di collaborare con maestri come Miklos Jancso e Marco Bellocchio, si è soffermato sul successo del personaggio Tano Cariddi nella serie “La Piovra”: «Che cosa ha significato per me? La rivoluzione. Da un giorno all’altro, mi riconoscevano tutti! Tano Cariddi mi ha dato molto, ma non mi sono mai sentito condizionato dal personaggio. Per ogni serie, lavoravamo al massimo per venticinque giorni, una volta all’anno. Anche come impegno lavorativo, era leggero».
Poi una battuta sull’amore con Victoria Zinny, sua compagna da quarant’anni: «Qual è il segreto? Non c’è segreto. Semplicemente la amo. Di solito si prende il mondo dello spettacolo come esempio di un universo dove i sentimenti sono precari, effimeri: ma questo succede anche fra le persone che fanno altri mestieri. A noi è accaduta questa fortuna: io ho avuto il regalo di vivere con questa donna da più di quarant’anni. E ancora mi vuol bene, anche se non sono più carico come quando di anni ne avevo trenta…».
REMO GIRONE, LA BATTAGLIA COL TUMORE E L’AMORE CON VICTORIA ZINNY
Nella lunga intervista rilasciata ai microfoni de Il Resto del Carlino, Remo Girone ha poi parlato della sua battaglia contro la malattia: trent’anni fa l’attore fu operato di un tumore alla vescica, solo un grosso spavento per fortuna. L’interprete ha spiegato a Giovanni Bogani che da qual momento in poi tutti i momenti sono belli nella sua vita,tanto che «il mondo ha ricominciato ad esistere, in modo più vivido di prima». Ed è risultata fondamentale la presenza della compagna Victoria, che è stata al suo fianco lungo tutto il percorso verso la guarigione. Dopo aver raccontato la sua emozione per la nomina come commendatore e poi ufficiale della Repubblica – per iniziativa del presidente Sergio Mattarella – Remo Girone ha poi svelato cosa vorrebbe a questo punto della sua carriera e della sua vita: «Vorrei essere più altruista. Noi attori abbiamo un ego più sviluppato degli altri. Ecco, vorrei pensare di più agli altri».