Remo Girone è uno di quei nomi del cinema che infondono un poco di timore. Sarà per il suo indimenticabile ruolo ne “La piovra”, la serie televisiva cult che quest’anno ha festeggiato i 35 anni, sarà perché è uno dei più celebri nomi del cinema italiano impegnato. Nonostante l’aria da “burbero”, a lui piace sia ridere che far ridere. Intervistato tra le pagine de Il Giornale, a tal proposito racconta: “A me la commedia italiana piace molto: sono cresciuto con registi quali Mario Monicelli e Dino Risi, con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Nino Manfredi. Erano quelli i film che mi piacevano. Quelli e il genere western all’italiana. Da attore, invece, ho fatto solo tre commedie al cinema: quelle con Ficarra e Picone, Riccardo Milani ed Ettore Scola. Insomma, non mi definisco un comico, ma la commedia, quella scritta bene, basata sulla battuta, sulla velocità e sulla concentrazione, la so fare”. Successivamente, racconta da dove è nata la passione per la recitazione: “Sin dai primi anni: da bambino, alle elementari, mi facevano leggere sempre le poesie, mentre durante le medie recitavo nelle operette organizzate per la fine dell’anno con i Filo-drammatici. E siccome non ero un grande cantante mi chiamavano per ruoli di protagonista”.
Remo Girone: passato, presente e futuro della sua carriera
Remo Girone poi parla di “paura” e attimi di “smarrimento” prima di una esibizione. “Il timore si ha sempre ogni volta che si fa un personaggio nuovo, almeno il primo giorno. Ma il vero timore non l’ho mai avuto. Eccetto due anni fa per il film con Ben Affleck, La legge della notte: nel cast c’erano tanti premi Oscar e altrettanti con tante candidature. Una sensazione simile l’ho provata al Teatro Reggio di Parma, con Zio Vanja, dove interpretavo Astrov”. Poi l’attore, ha raccontato anche un momento “off” della sua lunga carriera: “Avrei dovuto partecipare al Festival di Sanremo del 1992. Quella canzone fu scritta da Gianni Bella e cantata da Marcella, che era appena diventata mamma del piccolo Tommaso. La mia era soltanto una parte recitata, in cui parlavo di bambini che soffrivano la fame. La canzone era stata bocciata da Sanremo in quanto ritenuta troppo commerciale: io ero reduce dalla Piovra e lei era Marcella Bella”. E proprio sugli inizi con “La piovra” racconta: “Cercavano un attore più giovane per quel ruolo, era una parte difficile (…) Mi avevano proposto un ruolo molto più lungo rispetto a quello che poi interpretai, era quello di un avvocato, che mi sarebbe morto. Io invece mi proposi per quello che poi non sarebbe morto”. Tra i prossimi impegni invece, un film che uscirà il 15 novembre, con Matt Damon e Christian Bale: Ford vs Ferrari. Qui copro il ruolo di Enzo Ferrari e si spera sia un blockbuster. Di certo l’impegno è stato enorme per tutti: hanno addirittura affittato un aeroporto privato per trasformarlo in una pista”.