Il professor Giuseppe Remuzzi, stimato direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, è stato intervistato dai microfoni del Corriere della Sera, e nell’occasione ha messo in guardia sul covid: “Sars-CoV-2 è ancora tra noi e c’è una questione urgente da affrontare: recuperare terreno sulla quarta dose di vaccino. Per questo contiamo su medici, infermieri e farmacisti”. Stando a quanto spiegato dallo stesso Remuzzi: “La quarta dose è stata somministrata a poco più del 24% delle categorie che ne possono trarre maggiormente vantaggio (over 60, operatori sanitari, ospiti delle Rsa, donne in gravidanza e persone fragili dai 12 anni in su). Nell’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità si legge che, negli over 80, il rischio di morire per chi non è vaccinato è dieci volte superiore rispetto a chi ha ricevuto la quarta dose (che ha un’efficacia del 92% nel prevenire la malattia severa) da meno di 120 giorni. Un’altra considerazione: solo il 35% dei bambini tra 5 e 11 anni è stato vaccinato con ciclo completo. vaccino contro il covid”. Come dimenticarsi poi dell’arrivo dell’influenza: “Che si annuncia preoccupante – aggiunge Remuzzi – nei Paesi in cui è già trascorso l’inverno, come l’Australia, si è visto chiaramente che le due malattie insieme si associano a manifestazioni cliniche più gravi. È quindi importante continuare proteggerci, a partire dall’impiego della mascherina nei mezzi di trasporto affollati e nei luoghi chiusi e non areati”.



Un altro aspetto che fa preoccupare gli addetti ai lavori è la continua mutazione del virus: “Per esempio la variante ricombinante XBB (“Gryphon”), di cui abbiamo pochi casi in Italia ma che circola in Asia, potrebbe arrivare ed è la più immunoevasiva in assoluto, anche se non sappiamo se si associ o meno a malattia grave”. Solo i medici, secondo il direttore del Negri, possono convincere gli scettici del vaccino, e “Poi gli infermieri e i farmacisti. A loro chiediamo di essere in prima fila a spiegare quanto sia importante associare alla quarta dose la vaccinazione antinfluenzale: si può anche farle insieme, una in un braccio e una nell’altro. Ma chi è scettico nei confronti del vaccino finisce per trasferire i suoi dubbi ai pazienti e c’è chi sconsiglia la vaccinazione persino a categorie che sono a maggior rischio di Covid severo, come le donne in gravidanza. Questo non dovrebbe mai succedere”.



REMUZZI, DAL VACCINO IN GRAVIDANZA AI MEDICI NO VAX

E a riguardo Remuzzi cita un nuovo studio: “Del Children’s Hospital di Philadelphia, pubblicato su “Jama Network Open”, i bambini nati da madri vaccinate durante la gravidanza (con vaccini a mRna) hanno fino a dieci volte più anticorpi di quelli nati da donne che sono guarite dall’infezione durante i nove mesi di attesa. I ricercatori hanno esaminato 585 coppie madre-neonato, misurando la quantità di anticorpi presente nel sangue del cordone ombelicale: le immunoglobuline erano rilevabili già 15 giorni dopo la prima dose di vaccino e il trasferimento al feto aumentava con il tempo. Quindi la vaccinazione andrebbe fatta almeno qualche settimana prima del parto”.



Remuzzi si dice anche contrario, come la maggior parte dei suoi colleghi, al reintegro dei medici no vax: “Chi è contrario ai vaccini non dovrebbe essere medico e questo a mio avviso si applica anche ai laureati in Scienze infermieristiche. Contestare i vaccini significa rifiutare l’arma più potente che abbiamo per combattere le malattie. Peraltro quelli anti-Covid sono i vaccini più efficaci e sicuri di sempre, basti pensare che abbiamo quasi raggiunto i 13 miliardi di dosi nel mondo, con pochissimi effetti avversi gravi in rapporto al numero di somministrazioni”. Chiusura dedicata alla mortalità del covid di oggi: “Nel 2022, da gennaio a oggi, un milione di persone ha perso la vita nel mondo a causa del virus. Con la variante Omicron, e le sue tante sottovarianti, la malattia è meno severa ma questo potrebbe essere il risultato dell’immunità acquisita col vaccino, dell’aver contratto l’infezione e dell’immunità ibrida vaccino-infezione, che dà una protezione ancora maggiore”.