Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e ordinario chiara fama di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano, nel corso di una intervista al Corriere della Sera, ha parlato dell’andamento della epidemia di Covid-19 nel nostro Paese: “Il virus continua a cambiare, si fanno largo nuove varianti come BQ.1.1 (Cerberus, in Italia al 7% secondo gli ultimi dati, ndr), verosimilmente avremo un aumento di contagi. La situazione diventerà problematica se saliranno anche i ricoveri, soprattutto in terapia intensiva. Per il momento non sta avvenendo”.



Il merito, secondo l’esperto, è della campagna di vaccinazione, ma non soltanto. “Gran parte della popolazione è vaccinata e ha avuto una o più esposizioni al virus. Si è così formata un’immunità ibrida che, secondo alcuni studi in corso, sarebbe in grado anche a distanza di mesi di adattarsi alle nuove varianti, grazie alle “cellule di memoria”. Anche le restrizioni sono state utili”.



Remuzzi: “In Italia immunità ibrida”. Le mosse del Governo

Giuseppe Remuzzi, oltre ad analizzare la situazione attuale, ha commentato nel corso dell’intervista del Corriere della Sera anche le prime mosse del Governo in campo sanitario. “Il fatto che il bollettino del Coronavirus sarà settimanale è un bene, si semplificheranno le procedure e magari diminuirà un po’ l’effetto ansia. Non giudico necessario fornire alla popolazione i numeri dei contagi, ricoveri e decessi giornalieri”.

E sulla possibilità di eliminare la quarantena: “Ormai sappiamo che il massimo rischio di contagio si concentra nella fase di incubazione, pre-sintomatica, in cui spesso la persona non è consapevole di avere l’infezione. È sufficiente restare in casa finché sono presenti sintomi, come si fa con l’influenza o altre malattie”. Le misure di protezione, però, devono continuare a essere massime nel caso in cui ci si interfacci con persone a rischio. “Negli ospedali e nelle Rsa la mascherina va tenuta sempre, anche fuori pandemia, per proteggere i pazienti fragili. In questa fase sarebbe raccomandabile anche per la popolazione generale continuare a indossare la mascherina negli ambienti affollati e poco areati”, ha concluso.