La scuola può ripartire: questa la conclusione dello studio pubblicato su Science e condiviso dal professor Giuseppe Remuzzi. Il direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha pubblicato un lungo intervento sulle pagine del Corriere della Sera ed ha analizzato la ricerca del celebre rivista scientifica, che ha preso in considerazione le riaperture degli istituti in Sud Africa, Finlandia e Israele. Ed il risultato è chiaro: i bimbi più piccoli contraggono l’infezione da Covid-19 raramente ed è ancora più raro che portino il virus a casa, così da contagiarte i familiari. «Tutti quelli che hanno riaperto hanno potuto constatare che i benefici sono molto maggiori dei rischi», ha spiegato l’infettivologo finlandese Otto Helve e lo studio di Science risponde a numerosi interrogativi sul tema…
REMUZZI: “LA SCUOLA PUO’ RIPARTIRE”
Science ha messo in risalto che i bimbi si possono infettare ma non sembrano essere contagiosi, ma non solo. I piccoli dovrebbero poter tornare a correre, giocare e divertirsi il più presto possibile e, spiega Remuzzi, «per chi ha meno di 12 anni non c’è nemmeno bisogno di distanziamento». Non c’è una linea chiara sull’utilizzo delle mascherine, ma il professor Remuzzi ha tenuto a precisare che «un compromesso accettabile potrebbe essere quello di chiedere loro di mettere la mascherina e di utilizzarla correttamente solo quando è impossibile mantenere le distanze». Importante il confronto tra i rischi legati all’epidemia da coronavirus ed i rischi che corrono i bimbi non frequentando la scuola, tra le problematiche collegate all’isolamento sociale (ma anche alla scarsa attività fisica o all’ansietà) e all’aumento dei casi violenza domestica. La conclusione dello studio è abbastanza netta: le scuole andrebbero riaperte, sempre con una serie di regole e di norme: «Lo si sarebbe dovuto fare già a giugno, con attenzione, prudenza, poche regole (ma chiare) e tanto buon senso», il giudizio di Remuzzi.