Giuseppe Remuzzi parla dei vaccini spray

Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e docente ordinario di Nefrologia all’Università di Milano, ha recentemente parlato con il Corriere della Sera dei vaccini spray che sono in sviluppo nell’ambito della lotta contro il covid. Starebbero, sostiene, dando risultati che farebbero ben sperare, ma ritiene anche che la ricerca dovrebbe andare ancora avanti.



Remuzzi spiega che, secondo una recente indagine pubblicata dalla rivista NAture, “sono un centinaio i candidati vaccini studiati nel mondo, di cui venti hanno raggiunto la fase clinica con i test sull’uomo”. Particolarmente promettenti, secondo l’esperto, sarebbero i risultati dei vaccini spray di Codagenix e del Serum Institute indiano, che indurrebbero “una forte risposta cellulare negli adulti”, colpendo diverse proteine del covid. Funzionando in questo modo, spiega Remuzzi, sarebbero in grado di fornire copertura anche per le future varianti, bloccando “la replicazione del virus nel naso”. In generale, seppur servano ancora maggiori analisi e studi, “possiamo sperare che offrano una protezione completa, sia dall’infezione che dalla malattia”.



Remuzzi: “Risultati deludenti da AstraZeneca”

Continuando la sua analisi sui vaccini spray, tanto conto il covid quando altre possibili malattie, Giuseppe Remuzzi sostiene che per quello in sviluppo da AstraZeneca “i risultati della sperimentazione sono stati deludenti“. Rispetto alla versione ad mRna, il vaccino nasale “non si è mostrato altrettanto efficace”. Tuttavia, “questo non significa che dobbiamo rinunciare”, spiegando che in Iran e in Russia ne siano stati approvati già due nasali, ma i paesi non fornirebbero i dati sull’efficacie.



Tra i vaccini spray, però, sottolinea il giornalista del Corriere della Sera, ne è stato già approvato uno in Italia contro l’influenza. “È molto efficace nei bambini”, sostiene Giuseppe Remuzzi, ma purtroppo lo sarebbe “meno negli adulti”. Si tratta, però, di un vaccino che secondo l’esperto avrebbe una forte attrattiva nei genitori, “perché parliamo di una somministrazione che va ripetuta ogni anno. Il discorso potrebbe valere anche per il vaccino intranasale contro Sars-CoV-2″. Però, spiega Remuzzi, “la vera ‘rivoluzione’ potrebbe essere quella di bloccare il virus prima che scateni l’infezione, impedendo così il contagio. In questo modo si fermerebbe finalmente la circolazione del covid evitando così lo sviluppo di nuove varianti”.