Dopo quattro mesi Renata Polverini torna in Forza Italia. L’annuncio è arrivato dal capogruppo azzurro alla Camera dei Deputati, Roberto Occhiuto: «Renata Polverini da oggi torna a far parte del gruppo di Forza Italia alla Camera e del nostro partito. Riabbracciamo un’amica e una collega di grande valore ed esperienza. Siamo pronti ad affrontare le nuove sfide con una freccia in più al nostro arco. Bentornata Renata».



L’ex presidente del Lazio aveva lasciato gli azzurri per aderire al gruppo Centro democratico-italiani in Europa per votare la fiducia al governo Conte II, poi caduto con l’arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi. Renata Polverini ha motivato il suo ritorno in FI spiegando che adesso il partito guidato da Silvio Berlusconi – la sua telefonata è stata decisiva, ha rimarcato – è a sostegno dell’esecutivo di unità nazionale, contribuendo alla ripresa ed al rilancio dell’Italia.



RENATA POLVERINI E IL RITORNO IN FORZA ITALIA

Intervenuta ai microfoni de L’aria che tira, Renata Polverini ha sottolineato: «Io sono uscita dal gruppo di FI per votare la fiducia a Conte perché Mattarella aveva fatto un appello ai singoli parlamentari, credeva che fosse necessario proseguire con l’azione di governo considerando il momento di difficoltà. Mi ero iscritta a Centro Democratico perché era l’unico gruppo del Misto che votava la fiducia, ho fatto una scelta di responsabilità. Nel momento in cui il governo Conte è venuto, ho mantenuto la mia posizione di fiducia al governo Draghi. Con Forza Italia governista, sono tornata nel mio partito». Renata Polverini ha smentito che il suo ritorno sia legato ad una possibile candidatura a sindaco di Roma per Il Centrodestra: «Io non ho assolutamente parlato di questo con il presidente Berlusconi, che ho sentito qualche giorno fa più volte. Da cittadina di Roma e da persona impegnata in politica sono preoccupata, parliamo della Capitale d’Italia che tutti vorrebbero avere l’onore di governare ma invece c’è un fuggi fuggi. Se mi chiedessero di candidarmi? Nessun politico che si rispetti non può non ambire a governare la propria città, è il mestiere più bello del mondo. Non ci sto pensando, ma farei un torto a me stessa, ai romani e alla politica dichiarando che non amministrerei la mia città».

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