Renato Brunetta ospite della nuova puntata di “Onorevoli confessioni“, il programma condotto da Laura Tecce e trasmesso giovedì 22 ottobre 2020 alle 00.10 su Rai2. Il programma racconta la vita vera di alcuni leader e protagonisti indiscussi della politica una volta lasciato Palazzo Chigi; tra questi c’è anche Brunetta che la conduttrice ha incontro in mezzo ai suoi vigneti romani nella zona del Sacro Cuore, dove il deputato di Forza Italia vive. Un incontro speciale che ha visto Brunetta raccontarsi a cuore aperto lasciandosi andare a confessioni intime e personali anche sulla sua vita privata e sul rapporto straordinario con la moglie Tommasa Giovannoni detta Titti. Un Renato Brunetta inedito quello che vedremo nella puntata di Onorevoli confessioni: il politico, infatti, ha voluto condividere con i telespettatori il suo privato parlando di Brunetta uomo, ma anche marito. Intanto circa un mese fa, intervistato da Huffingtonpost, Brunetta ha puntato il dito contro Matteo Salvini precisando: “non è e non è mai stato il leader del centrodestra. Ha preso decisioni unilaterali, parlando solo per la Lega. Non ha mai seguito lo stile di Silvio Berlusconi e, ha ragione oggi Giovanni Toti, non si è mai fatto carico di fare la sintesi di un centrodestra plurale”.
Renato Brunetta: “Forza Italia ha uno straordinario gruppo dirigente”
Non è un segreto che Renato Brunetta, l’ex ministro della Pubblica Amministrazione, noto per la sua battaglia contro i “fannulloni”, sia sempre stato un Berlusconiano doc. Parlando poi del centrodestra, il deputato di Forza Italia non nasconde che un’unione è davvero un’utopia. “Serve una costituente, un congresso fondativo che definisca valori, anime e programma. Forza Italia ha uno straordinario gruppo dirigente, ma purtroppo in nome dell’unità del centrodestra non ha più una linea politica” – ha sottolineato chiamando in causa anche il Cavaliere Silvio Berlusconi: “ne abbiamo parlato. Non si può più andare avanti così. Il centrodestra unito è un’illusione”. Infine parlando dei temi di maggior rilievo e necessità, Brunetta non si nasconde dietro un dito dicendo: “è il Mes: il centrodestra unito voti sì, per il bene del Paese. Poi bisogna ascoltare i ceti produttivi, essere europeisti e garantisti, rivedere il trattato di Dublino senza paraocchi né rigidità sovraniste”.