Renato Farina ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di consulente di Renato Brunetta per la comunicazione istituzionale del ministro per la Pubblica amministrazione. In virtù delle veementi polemiche scoppiate, ha deciso di dire addio. Lo ha fatto «con animo leggero» a causa del «venir meno delle condizioni per esercitare proficuamente le mansioni connesse a questo incarico fiduciario». Lo ha spiegato in una nota ufficiale l’ex direttore di Libero, «Sono onorato e considero un grande privilegio aver potuto collaborare, in mesi di impegno entusiasta, con il ministro Brunetta», ha aggiunto Farina, che per tale incarico ha percepito 18mila euro.



Inoltre, ha precisato che la gratitudine per Brunetta «non finirà mai». Visto che la sua presenza è diventata «motivo di attacchi gratuiti allo scopo di indebolirne l’azione riformatrice», ha ritenuto che il miglior aiuto che poteva dargli in quella condizione «è ritirarmi».

FARINA CONTRO I “CULTORI DEL FINE PROCESSO MAI”

Renato Farina nel suo comunicato ufficiale ha voluto chiarire che la decisione delle dimissioni «non è affatto un riconoscimento alle ragioni dei cultori del “fine processo mai” che da quindici anni mi inseguono per negarmi il diritto ad ogni espressione pubblica». Ha infatti ribadito per l’ennesima volta di aver pagato quanto stabilito proprio dai giudici. La sua scelta è, quindi, dettata dalla volontà di non arrecare danno a «chi ha avuto ed ha tuttora fiducia e stima non solo nelle mie qualità professionali quanto soprattutto nella mia persona». Nell’occasione ha anche ringraziato il direttore Alessandro Sallusti «per la sua squisita solidarietà».



SALLUSTI VS FATTO “FATEVI SCHIFO”

Il Fatto Quotidiano aveva attaccato Renato Farina per la sua collaborazione col ministro Brunetta, quindi Sallusti in un editoriale aveva attaccato il giornale definendoli «sciacalli». In merito alle collaborazioni improprie, aveva anche definito Farina «è un dilettante rispetto a tanti colleghi legati a doppio filo non solo con i Servizi ma pure con magistrati e politici». Quindi la conclusione durissima: «Che dire, guardatevi allo specchio e fatevi schifo, giornalisti faziosi e dalla doppia morale».

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