Renato Izzo e Liliana D’Amico: una famiglia di doppiatori

Renato Izzo è stato uno dei capiscuola del doppiaggio italiano. Nato a Campobasso nel 1929, è stato attore negli anni ’60. Inizialmente socio della C.I.D., poi della C.D., nel 1980 Izzo ha fondato insieme alla moglie Liliana D’Amico la società di doppiaggio Gruppo Trenta, oggi chiamata Pumais Due e gestita dalla moglie e dalle figlie. Renato Izzo è capostipite di una delle più importanti dinastie del doppiaggio: dal matrimonio con Liliana sono nate le quattro figlie Giuppy, Fiamma, Rossella e Simona. Anche i nipoti Myriam e Giulia Catania (figlie di Rossella), Francesco Venditti (figlio di Simona e del cantautore Antonello Venditti), Lilian e Rossa Caputo (figlie di Fiamma), Nike Pucci e Alessandro Mottini (entrambi figli di Giuppy) sono diventati doppiatori. Izzo è stato anche scopritore di tanti importanti doppiatori, tra i quali Massimo Lodolo, Claudia Catani, Tonino Accolla, Paolo Buglioni, Stefano Benassi, Massimo Corvo e Francesca Draghetti.



Renato Izzo: doppiatore e scopritore di talenti

Renato Izzo è stato a sua volta doppiatore di attori come Jean-Louis Trintignant, Dennis Hopper in “Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola (film di cui era anche direttore del doppiaggio), Alain Delon e più recentemente Paul Newman in “Era mio padre”. È stato direttore del doppiaggio di molti film che hanno fatto la storia del cinema come “Taxi Driver” di Martin Scorsese, “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, “Dune”, “Flash Gordon”, “Superman”, “Superman II”, “I predatori dell’arca perduta”, “Indiana Jones e il tempio maledetto”, “Star Trek”, “Saranno famosi”, “Arma letale”, “Il colore del soldi”, “L’uomo senza volto” e tanti altri. Renato Izzo è morto a Roma il 30 luglio 2009 all’età di 80 anni, in seguito alle complicazioni di un intervento chirurgico cui si era dovuto sottoporre. “Un maestro di arte e di vita”, ha detto la figli Simona Izzo, subito dopo la morte del padre.

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