Renato Pozzetto è tra gli attori candidati al David di Donatello 2021. Proprio così l’attore e regista ottantenne è in lizza nella categoria miglior attore protagonista per il film “Lei mi parla ancora” diretto da Pupi Avati. Una interpretazione drammatica che è arrivata poco dopo il compimento dei suoi 80 anni che ha raccontato con grande emozione dalle pagine del Corriere della Sera. “Ho qualche acciacco, ma sì. Ho passato il lockdown a Milano: coi due figli e i cinque nipoti abitiamo nello stesso palazzo. Ora, sono “sfollato” a Laveno, nella mia casa sul lago Maggiore. Sto qua, seguo la Locanda Pozzetto e il 14 luglio festeggeremo tutti assieme il compleanno.



Qui ho i primi ricordi, papà ci aveva portato a Gemonio durante la guerra, con la valigia di cartone” – ha raccontato l’attore in una intervista poco prima di spegnere 80 candeline. Una carriera ricca di successi quella dell’attore che ha cominciato la sua carriera con Choci: “sfollato da Milano pure lui, ci annoiavamo così tanto, che cercavamo di essere simpatici per renderci meno drammatica l’esistenza. Il nostro umorismo e il duo Cochi e Renato sono nati così”. A Milano muove i primi passi proprio in coppia con il suo grande amico: “andavamo all’Osteria dell’Oca d’oro di Porta Romana: c’erano molti artisti, anche Piero Manzoni, Lucio Fontana, noi cantavamo canzoni popolari e approfittavamo della bottiglia di vino che girava”.



Renato Pozzetto oggi: “in crisi quando è morta mia moglie”

Renato Pozzetto agli inizi della sua carriera ha incontrato e conosciuto tutti i più grandi. A cominciare da Giorgio Gaber “ci ha insegnato a suonare la chitarra, più a Cochi”, poi “Enzo Jannacci “con cui abbiamo scritto le prime canzoni, tipo “la gallina l’è intelligente, si capisce da come guarda la gente”, lui componeva la musica e noi si andava avanti con le parole”. Infine anche Dario Fo, su cui l’attore ricorda: “veniva a darci il suo parere; Bruno Lauzi che pure si esibiva e tutti quelli che diventeranno i nostri amici”.



Poi la grande notorietà con Cochi e Renato: il loro primo film è un successo enorme che gli valse anche il Nastro d’Argento come esordiente. Non si contano i film di successo, oramai diventati dei cult, del regista che però dovendo fare una scelta sui migliori non ha alcun dubbio: “Oh Serafina”, di Alberto Lattuada e” Sono fotogenico” di Dino Risi. Parlando proprio dell’amico Cochi ha precisato: “non abbiamo mai litigato. Eravamo insieme a Cesenatico un mese fa. Di recente, abbiamo fatto di nuovo teatro assieme”. Infine il dolore per la morte della morte: “quando è mancata mia moglie. Nel lavoro no: capita che stai fermo, ma non è come una malattia che ti arriva fra capo e collo”.