Renato Pozzetto scrive un’autobiografia: “Mi sono emozionato”

Renato Pozzetto, all’interno dell’ autobiografia dal titolo Ne uccide più la gola che la sciarpa, ha parlato della sua vita tra carriera, affetti e tanto altro. Ai microfoni del Corriere della Sera, l’attore ha dichiarato: “Ho sorriso, mi sono emozionato, ho riscoperto qualcosa che si era perduto nella memoria. E ho cercato di essere onesto nel descrivere le storie preziose della mia vita” afferma.



E ancora: “Ho affrontato la vita percorrendo un equilibrio fatto anche di leggerezza. E ho avuto una fortuna della Madonna. Mi pare abbastanza per essere sereno quando entri, diciamo così, nel rettilineo di arrivo” ha aggiunto Pozzetto riguardo alla sua vita.

Pozzetto e il pensiero dedicato alla moglie: “Un amore lungo un’intera vita”

Renato Pozzetto ha dedicato l’autobiografia anche alla moglie e compagna di una vita Brunella Gubler, sposata nel 1967 e madre dei suoi figli Giacomo e Francesca.



È stata la persona della quale mi sono innamorato ed è stato un amore lungo una intera vita. Ha allevato i nostri figli, Giacomo e Francesca, sacrificandosi, dedicando pazienza e speranza anche a me. Dotata di senso dell’umorismo, rideva mentre provavamo i nostri testi, a casa. Penso a lei in continuazione. E talvolta penso che avrei potuto fare meglio, darle di più” ha dichiarato l’attore al Corriere della Sera. Alcuni ricordi contenenti nel libro hanno come protagonista anche Raffaella Carrà: “La Carrà non conosceva e non poteva capire il nostro linguaggio. Così venne fuori l’idea di partecipare in collegamento da una cantina, che in realtà era uno studio separato. La canzone “E la vita, la vita” come sigla finale. Divenne subito popolarissima“.