Il noto criminale Renato Vallanzasca deve essere trasferito in una Rsa, una residenza per anziani. Questo quanto si legge in una relazione medica pubblicata dal sito del Corriere della Sera, redatta dal tribunale di sorveglianza di Milano, precisamente dagli psichiatri dell’ambulatorio della medicina penitenziaria del San Paolo. Renato Vallanzasca, uno dei più efferati banditi della storia italiana degli anni ’70, in carcere da ben 52 anni e detenzione che si concluderà solo con la sua morte, dovrebbe in realtà lasciare la sua cella per il suo stato psico-fisico.



Il 74enne, condannato a ben 4 ergastoli per tutta una sfilza di reati fra cui omicidi ed evasioni, sarebbe in uno stato salutare altamente compromesso, in particolare soffrirebbe di problemi cognitivi, un principio di demenza/Alzheimer, che obbligano ad un’assistenza continua. Ecco perchè il regime carcerario non sembra ormai più consono a Renato Vallanzasca.



RENATO VALLANZASCA E’ ORMAI L’OMBRA DI SE STESSO

Secondo la relazione, il detenuto dovrebbe quindi essere trasferito in una Rsa o eventualmente in un istituto penitenziario dove vi è una SAI, acronimo di Sezione di assistenza sanitaria intensiva, che evidentemente non è presente a Bollate. Come scrive il quotidiano di via Solferino, sembra che del temuto assassino che ha sconvolto il nostro Paese per anni, non vi sarebbe ormai più traccia, ora divenuto quasi un “comune anziano” che mostra dei segni del suo decadimento cognitivo.

Non è ben chiaro quali siano i problemi di salute di cui soffre, ma ci viene in aiuto sempre la suddetta relazione per conoscere qualche dettaglio in più, a cominciare dalla frase “ha perso completamente il controllo” della propria vita quotidiana, ed inoltre viene sottolineato che Renato Vallanzasca non è più in grado di badare a se stesso. Ma non finisce qui perchè a volte non riconosce dove si trova ne che giorno è, e fa anche fatica ad esprimersi.



RENATO VALLANZASCA, FRA DEMENZA E ALZHEIMER

Tutti segnali preoccupanti di un’avanzata demenza molto probabilmente, se non di un inizio di Alzeimer, un male che purtroppo affligge milioni di anziani ogni anno, e che non è possibile curare: il deterioramento cognitivo peggiora sempre di più fino a che non subentra la morte. Nonostante la sua fama da criminale, sono molti in quel del carcere di Bollate, dove si trova attualmente Renato Vallanasca, che aiutano lo stesso nel quotidiano, anche se non preparati ne formati, ed è per questo che sarebbe fondamentale il trasferimento in una struttura proposta per una cura H24.

Lunghissima la sua carriera criminale e l’ultimo episodio si è consumato pochi anni fa, precisamente nel 2014, quando venne arrestato dopo che gli era stata concessa la semilibertà. Renato Vallanzasca non è mai riuscito a stare lontano dai guai e anche in quell’occasione aveva tentato di rubare dei boxer in un supermercato, con successiva condanna di 10 mesi, quasi un gesto come a ricordare se stesso e a sfidare le autorità.