Renato Zero: “Adottare è meglio che affittare un utero”
Al podcast “Passa dal BSMT”, Renato Zero ha parlato del delicato tema delle adozioni. Il cantante romano, che in carriera ha pubblicato 45 album, ha detto la sua sull’argomento: “Quando persone non possono avere figli per diverse ragioni, e con tanti bambini che sono abbandonati nel mondo, adottare è molto meglio che affittare un utero e prendere una donna come se fosse una macchina”. Con pacatezza, il cantante ha parlato delle donne che fanno gestazione per altre come vittime di “un servilismo”. A detta di Renato Zero, “affinché la gente sia felice, rendono definitivamente infelice una persona che un figlio lo avrebbe voluto per sé”.
Renato Zero ha vissuto in prima persona l’esperienza dell’adozione, avendo preso con sé un ragazzo. Nel 2003, il cantante ha adottato Roberto Anselmi Fiacchini, che ha cresciuto come un figlio: l’uomo lo ha anche reso nonno di due nipoti, Virginia e Ada. Parlando di adozione, ancora, il cantante ha portato la sua esperienza personale, affermando che prima di decidere di adottare legalmente Roberto, ha “lasciato dieci anni di rodaggio”: questo perché “volevo che entrambi fossimo convinti“.
Renato Zero: “Così ho deciso di adottare Roberto”
Dopo aver preso con sé il figlio Roberto, Renato Zero ha impiegato tanti anni prima di adottarlo legalmente. La decisione è arrivata, come raccontato a “Passa dal BSMT”, un giorno che tornato a casa ha trovato la mamma “sotto la doccia, completamente nuda, e mio figlio, con i boxer, che la lavava tutta. A quel punto lì ho chiuso la porta e due giorni dopo siamo siamo andati in Viale Giulio Cesare e abbiamo firmato le carte“.
Roberto è nato nel 1973, e dopo aver perso entrambi i genitori, è entrato in orfanotrofio, dove è cresciuto. Dopo essere diventato il bodyguard del cantante, ha creato con Renato Zero un rapporto di affetto e stima, tanto che non avendo avuto figli naturali, l’artista ha deciso di adottarlo, nonostante il ragazzo avesse già trent’anni.