Anche Renato Zero sarà tra i protagonisti della finalissima di All Together Now in onda stasera, giovedì 20 giugno 2019, sulla rete ammiraglia di Casa Mediaset. Di recente l’artista è stato citato da un importate sito americano, venendo definito l’inventore del glam rock. Chi parla (o meglio, scrive) è Dangerous Mind, sito specializzato che si occupa di musica e arte, fondato da Richard Metzger. Una dichiarazione importante la loro, che viene inserita all’interno di un articolo che parla della grandezza artistica di Renato, venendo considerato una star della musica a livello globale. “Per certi versi, potremmo dire che Renato Zero è l’inventore del glam rock”, asserisce Metzeger, spiegando che “riuscì a essere se stesso anche prima che Bolan e Bowie si mettessero l’eyeliner o cominciassero a indossare le scarpe con le zeppe”. Logicamente, i Bolan e Bowie cui si riferisce il giornalista sono due grandissime icone della musica mondiale: Marc Bolan, fondatore e leader dei T.Rex, e David Bowie.
Renato Zero ospite di All Together Now
Continuando la lettura dell’articolo in questione, Renato Zero viene celebrato e definito “punk” ben prima dell’avvento di nomi come Sid Vicious e Johnny Rotten. Ma non finisce qui. Il paragone diventa anche un poco azzardato quando si confronta con l’immortale Freddie Mercury: “Così appariscente da far sembrare Freddie decisamente un macho, Zero ha fermamente rifiutato di confermare o meno la propria omosessualità”. In ultimo, è stata anche ampiamente lodata la capacità attuale di Renato di portare in scena concerti molto glam in grado di far “impallidire Lady Gaga”. Complimenti non da poco per il cantante che si sta preparando per l’inizio del suo nuovo tour “Zero il folle”. Tra le novità degli eventi dal vivo, pare proprio che Zero voglia raggiungere anche Londra. Ed infatti, nell’intervista rilasciata a London One Radio, l’artista ha parlato del suo rapporto speciale con la città, invitando i giovani al sacrificio per amore della musica: “Invito i giovani a riflettere bene sulle loro capacità e sul loro spirito di abnegazione, perché la musica è dolorosa e occorre stare sempre sul pezzo”.