Renato Zero e i pregiudizi a inizio carriera: “Ho accumulato insulti irripetibili“
Renato Zero, artista eclettico e simbolo della musica italiana, ha concesso un’intima intervista al Corriere della Sera. Oltre ad aver parlato del recente duetto con Elodie, avvenuto al Mandela Forum di Firenze durante una tappa del tour della cantante, Zero si è anche soffermato sulla sua vita. Cresciuto nella periferia romana, il cantante ha raccontato di aver vissuto anni complicati all’inizio della sua carriera. La sua personalità artistica, fatta di look eccentrici, non era ben vista nella sua zona e ha faticato parecchio a farsi accettare.
“Per me anni complessi ma di formazione – ha raccontato – È stato l’unico momento in cui mi prendeva l’inquietudine: quando uscivo da casa, truccato e con le piume, e speravo di tornarci sano. Ho accumulato insulti irripetibili, forse li racchiuderò in un libro. Ma le difficoltà danno coraggio. Poi è arrivato l’armistizio, la gente ha capito che la mia era una sfida con me stesso e contro i tabù“.
Renato Zero, tante porte in faccia in carriera: “Ma oggi vivo in un abbraccio continuo“
Renato Zero in questi giorni illuminerà Roma con una serie di concerti attesissimi. Da questa sera, e per altre 7 imperdibili date, il cantante si esibirà al Palazzo dello Sport offrendo al pubblico uno spettacolo a 360° e deliziandolo con il suo ricco repertorio artistico. Ma, prima di raggiungere il grande successo che ancora oggi non smette di brillare, il cantante ha dovuto fare i conti con alcune difficoltà. Nel corso dell’intervista al Corriere della Sera, infatti, ha ammesso di aver spesso ricevuto schiaffi e porte in faccia nel corso della sua carriera.
“La sconfitta di Fonopoli… la chiusura del tendone di Zerolandia, quando un prefetto mi tolse le ali facendo mettere i sigilli. Ma oggi vivo
in un abbraccio continuo: ciao Rena’, abbello, maestro. Non voglio la Croce di Cavaliere del Lavoro, però mi stupisco che molte persone vadano via senza aver ottenuto neanche un grazie dalla vita“, ha ammesso.