Renato Zero è stato intervistato negli scorsi giorni dal quotidiano Il Messaggero e durante la chiacchierata l’amatissimo artista si è schierato apertamente contro la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, e la sua posizione sulla maternità surrogata. «Chi è Elly Schlein? Ah – aggiunge Renato Zero – certo. Si fa molta confusione con le parole. Non mi sembra ci sia urgenza di queste cose. Ci sono tanti bambini da adottare. Bisognerebbe snellire le pratiche per poterlo fare».



Il giornalista ha quindi fatto notare come oggi siano attualissimi alcuni temi come l’identità di genere, l’uguaglianza e la libertà, che lo stesso artista ha sempre cercato di portare avanti, e e a riguardo Renato Zero ha confessato: «Diciamo che nel mio giardino i semi erano puri e fecondi. Sono stato fortunato, oltre che paziente e accomodante. Alla fine degli Anni ’60 uno come me non s’era mai visto. Me la sono vista brutta spesso. Quando mi insultavano per come mi mostravo mi salvavo con la dialettica. A chi mi voleva picchiare chiedevo: “Perché mi odi? Che cosa ti ho fatto? Ragioniamo”. Glielo dicevo in italiano forbito, li spiazzavo, e mi lasciavano stare». Renato Zero è stato di recente operato al cuore, e sembra che ora la salute vada meglio: «Con lo stent molto meglio. Il mio cuore l’ho sfruttato tanto, ma si fa ancora rispettare».



RENATO ZERO, COME VA CON L’AMORE? “SERVE CULO PER TROVARE L’ANIMA GEMELLA”

E a proposito di problemi di cuore come va l’amore? «Sono sposato con il mio pubblico. E poi, che te devo di’? Ci vuole culo anche per trovare l’anima gemella». Nonostante l’età avanzi (Renato Zero ne ha 72), i segni degli anni non sembrano vedersi sul suo viso: «Ahahaha (ride). Non ho una ruga perché mi sono abbronzato solo due volte in vita mia. Una di queste mi sono sorpreso: non ero io. Fossi stato Otis Redding l’avrei accettato… (ride). Adoro Ray Charles, Ella Fitzgerlad, Whitney Houston… Amo i neri: sono detestati perché sono i più forti in tutto. Io mi vesto di nero anche per solidarizzare con loro». Forse è un po’ il trucco del nero, il colore spesso e volentieri indossato dal Renato nazionale: «Vabbè. Aspetti, le passo una persona». «Sono Andrea Bocelli, buona giornata».

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