Renato Zero ha presentato alla stampa il nuovo album di inediti “Zero il folle” in uscita da venerdì 4 ottobre. Un disco importante che arriva a pochi giorni dal suo 69esimo compleanno festeggiato proprio con una conferenza stampa per il lancio del nuovo progetto discografico in cui ha deciso di mostrare (ancora una volta) le sue mille anime e faccia. “Le piume di struzzo, le paillettes mi hanno tolto dal grigiore di una vita come quella di papà, che voleva fare il tenore e non c’ è riuscito. Oggi voglio festeggiare Zero per avermi posseduto dall’età di 15 anni, per avermi tolto dalla nullatenenza, dalla noia, ma soprattutto per avermi infuso quel desiderio di cambiare le cose e la vita” racconta il re dei Sorcini che dal 1 novembre partirà con una nuova tournée sold-out nei palasport italiani.



Renato Zero: “condanno l’aborto come anticoncezionale”

Durante la presentazione del nuovo disco, Renato Zero ha parlato dei temi cantanti nei nuovi brani. Si spazia dall’ecologia alla fede, dal sesso all’aborto. “Con le mie canzoni ho sempre cercato di scuotere le coscienze come hanno fatto Gaber, Lucio Dalla, De André, Jannacci, Modugno” ha dichiarato a Il Corriere della Sera il cantautore che in un brano dal titolo “La culla” parla di aborto su cui hai le idee molto chiare: “Lo condanno quando viene usato come anticoncezionale”. Nel disco c’è spazio anche per i social, questo mondo virtuale che hanno cambiato e rivoluzionato le nostre vite: “Si propaganda l’ esposizione, chi si offre. C’ è una competizione insana a voler assomigliare o superare Sara Ferragni… Ah, si chiama Chiara? Noi della giungla non siamo aggiornati”. Non manca poi il sesso cantato nel brano “Ufficio reclami” su cui ha rivelato: “Sono un peccatore eccellente, non mi aspetto grandi cose dal piano superiore”



Renato Zero sull’ambiente: “Quando ho scritto Il Cielo non pensavo a questo cielo”

Spazio anche a temi di attualità come l’ambiente e l’ecologia di cui si discute sempre più spesso anche grazie a Greta Thunberg su cui il cantante ha detto: “Non trovo scandaloso che dica di non voler morire intossicata. Non stiamo in poltrona a giudicare”. Anzi, Renato Zero parlando dell’attuale situazione della sua città Roma ha dichiarato a Il Corriere: “da romano mi rendo conto di come il disagio, la sporcizia, le buche intacchino la nostra salute fisica e mentale, l’ umore. Quando ho scritto Il Cielo non pensavo a questo cielo. I temporali di una volta servivano a pulire anche quello che non pulisce la Raggi”. Uno dei brani a cui è più legato è sicuramente la title track “Zero il folle”: “riassumo la mia vita in quattro minuti”. Non manca poi un sentito omaggio ad alcuni suoi colleghi scomparsi: “Lucio Dalla, Ivan Graziani, Mango e tanti altri. Sono la mia coperta di Linus. Li porto addosso anche in questo disco” racconta Zero nel brano “Quattro passi nel blu”. Il cantautore non nasconde che Renato Zero esiste grazie ad alcuni grandi nomi della musica mondiale: da Eric Clapton a Sarah Vaughan, da Ella Fitzgerald a John Mayall, ma anche grazie ad un amico marinaio che gli portava i dischi dall’America. Sicuramente il grazie più grande è per il pubblico: “mi ha consentito di non allontanarmi dalla passione, dall’ impegno. Mi ha aiutato a considerare che le canzoni fanno parte di me, sono parenti di Pasolini, Fellini, Carlo Giuffré e di tanti altri amici”.

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