«La mia è stata una grande famiglia, dalle origini molto umili», ha continuato Renato Zero ripercorrendo la sua infanzia negli studi di Verissimo, dove ha anche parlato del suo esordio flop con appena 20 copie vendute: «Me lo meritavo, perché cantavo come Paperino. Un po’ di obiettività e onestà non hanno mai fatto male a nessuno». Il successo è arrivato 10 anni dopo il successo, con una trasformazione incredibile: «La disperazione ti fa fare cose pazzesche (ride, ndr)». «I miei genitori mi hanno sempre appoggiato, ho sempre avuto con loro un rapporto stretto e confidenziale», ha spiegato Renato Zero, che si è soffermato sulle difficoltà incontrate in carriera: «Si vede che io avevo di fronte a me questa necessità degli altri di vedermi in qualche modo, o sprofondare in un anonimato definitivo o di essere talmente lontano dalle loro prospettive da non sentir parlare di me, ma alla fine li ho fregati tutti». E ancora: «Il lavoro è stato duro, sono stati tanti i no e le offese, ma ho tanto amore alle spalle e ne ho tanto davanti a me». (Aggiornamento di MB)



RENATO ZERO: “LA MUSICA É LA MIA COMPAGNA DI VITA”

Renato Zero a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Verissimo. «Io ho questa compagna, con cui vivo da quando avevo 15 anni e si chiama musica: non ho neanche una ruga dopo tutti questi anni, io ho qualche ruga ma lei si mantiene», ha spiegato l’artista: «Non si fatica a mantenersi giovani se si ha l’intelligenza e la furbizia di mettere via: non bisogna disperdere energie ma canalizzarle in un salvadanaio. Capitano anche dei momenti così abbastanza amaro dove se non hai scorte di speranza, coraggio e abnegazione, puoi soccombere».



E Renato Zero può contare sull’appoggio di tantissime persone: «Oltre che sono single, i miei fan sono la mia famiglia allargata e me ne servo con tutto il rispetto tutte le mattine. Quando esco di casa la mattina ho questa bella contaminazione che ti fa sentire in fondo partecipe». Tra pochi giorni il cantante compirà gli anni: «Non è che mi rattrista, ma il mio compleanno per me è tutti i giorni, tutte le volte che apro gli occhi». «Il bilancio non deve essere tardivo, perché come in altre realtà se si rimanda un po’ si accumulano le cose. Io penso che sia giusto fare i bilanci prima di addormentarsi», ha aggiunto Renato Zero, che ha ricordato i suoi sogni da bambino: «Io non osavo guardare al futuro, venivamo da una guerra e noi ci stavamo spolverando delle ultime particelle di un conflitto che ha messo in ginocchio il Paese. Guardavo al futuro con l’incertezza di tutti gli italiani». (Aggiornamento di MB)



RENATO ZERO OGGI OSPITE A VERISSIMO

Renato Zero ospite a Verissimo per il lancio del primo progetto discografico “Zerosettanta” si racconta a cuore aperto a Silvia Toffanin. A pochi giorni dal suo 70esimo compleanno il re dei soricini è pronto per una nuova avventura musicale: la pubblicazione di un triplo album di inediti suddiviso in tre parti. La prima parte è in arrivo proprio il 30 settembre 2020, giorno del 70esimo compleanno del cantautore romano che in questi giorni ha pubblicato il nuovissimo singolo “L’angelo ferito”. Si tratta di un progetto prestigioso nato in parte anche durante questi mesi di quartana come ha raccontato l’artista a TGCom: “in questo periodo ci siamo guardati dentro e ci siamo confrontati con noi stessi. Molti artisti hanno usato questo tempo per riflettere sul proprio modo di fare musica e anche sulla tempistica di pubblicazione solo quando hai materiale meritevole”.

Il progetto”Zerosettanta” si presenta come una follia se consideriamo i tempi di oggi e come è cambiato il mondo della musica e della discografia. Un rischio di cui Zero è consapevole, ma dietro tutto ciò c’era un bisogno impellente. “Avevo bisogno di esercitare questo potere su me stesso, impormi un’assoluta sincerità nei concetti e nei contenuti – ha precisato Zero -. C’è un po’ di fretta perché mi rendo conto che con i 70 anni l’orizzonte mi si sta un po’ restringendo. Renato Zero mi ha consentito una certa libertà, avessi dovuto dar retta a logiche commerciali questo lavoro sarebbe stato composto da un solo disco”.

Renato Zero, nuove canzoni in arrivo in “Zerosettanta”

La prima parte “Volume Tre” di Renato Zero è ben diverso dagli altri: “nell’album in uscita c’è l’influenza degli amici inglesi con cui ho lavorato, Phil Palmer e Alan Clark, e con le loro sonorità. Nel secondo c’è più attenzione al rapporto con il pubblico e nel terzo c’è la priorità a raccontare l’amore in un’accezione più varia di quella che lo vede relegato in un letto o agli affetti dei parenti stretti”. L’artista poi si sofferma su come è cambiata la musica e su come le major condizionino il mercato. A cominciare dalla radio: “mi riservano pochi o nulli passaggi, nel nome del target mi è negato questo accesso: ma sia il pubblico a decidere se Renato Zero ha fatto una cazzata o un buon lavoro” fino alle major “fanno soldi in Italia, ma li reinvestono fuori e non valorizzano la musica italiana”.

Non solo, Renato Zero è contrario anche ai live streaming che descrive con parole forti: “è come il sesso senza preliminari”, mentre sul nuovo modo di creare musica non ha mezzi termini “non si può fare la musica chiusi in una stanza, soli davanti al pc, perché così diventa un soliloquio sterile”. Artista unico nel suo genere, Zero si prepara a festeggiare il suo 70esimo compleanno anche “Zero il Folle”, il live tour trasmesso in prima serata su Canale 5 registrato al Forum di Assago di Milano l’11 e il 12 gennaio del 2020 a poco prima dell’arrivo della pandemia.