Ci sarà anche un mostro sacro della canzone italiana tra gli ospiti principali della nuova puntata di “C’è posta per te”: nel reality condotto da Maria De Filippi e in onda questa sera su Canale 5 infatti, oltre al tanto chiacchierato di recente Stefano De Martino, tornerà sul piccolo schermo pure Renato Fiacchini, nome di battesimo di Renato Zero. Per il 70enne cantautore e produttore discografico capitolino, un habitué dei programmi della compagna di Maurizio Costanzo e già visto sul set di “Amici”, si tratterà di una sorta di ritorno a casa anche se di recente era stato comunque protagonista di una breve apparizione televisiva.
Nel corso infatti della puntata di “Domenica In” dello scorso 31 gennaio, Renato Zero era intervenuto nel contenitore del weekend di Rai 1 e davanti a Mara Venier aveva preso le parti di Milva. “Lei è stata ingiustamente dimenticata, e questo non lo permetto” aveva detto l’artista in difesa della collega, una delle storiche voci della canzone italiana, ricordando anche che è malata. E astretto giro di posta era arrivata la replica da parte della stessa che con un messaggio inviato alla stessa conduttrice ha ringraziato per quelle belle parole.
RENATO ZERO, LE FRECCIATINE RICEVUTE DA ACHILLE LAURO
In attesa di vedere cosa dirà questa sera Renato Zero durante la sua partecipazione a “C’è posta per te” va registrata negli ultimi giorni una polemica nata da alcune parole di Achille Lauro a cui il cantautore romano non ha risposto. Come è noto, Lauro sarà anche quest’anno sul palcoscenico del Teatro Ariston per un Sanremo 2021 davvero inedito e forse, memore di una stoccatina nei suoi confronti del grande Renato proprio in relazione al Festival (“Lui riesce ad affermarsi con poca spesa, io ho faticato di più…”), ha punto il collega.
“Io amo tutti quelli che fanno questo lavoro, a patto che non prendano in giro il pubblico e non giochino a fare i clown della situazione” aveva detto: e Lauro di recente, in un’intervista a la Repubblica, ha spiegato che “Zero è un’icona italiana, ha fregato tutti da trent’anni, noi non ci siamo inventati niente” spiegando che lui non parlava certo a un pubblico diverso dal suo. Poi la stoccata: “Prendere posizione pubblicamente, rappresentare qualcosa oltre il senso comune: mi interessa che quello che dico sia chiaro, anche nel modo in cui mi vesto, indossando abbigliamento femminile, ribadendo che maschilismo e omofobia non fanno parte del mio universo” e aggiungendo che questo è il suo modo di dissentire. Un riferimento a quell’impegno civile su cui avevano battibeccato?