È Renato Zero il primo ospite del best of di Gianni Morandi Grazie a tutti show, che – dopo aver cantato Amico con lui – lo elogia in questi termini: “Guardalo, guardalo. È un pezzo della nostra storia”. Anche Morandi, dal canto suo, si è complimentato con Zero, per giunta sin dagli inizi della sua carriera. Già nel 1979, infatti, Gianni parlava di Renato come di un bravo interprete “al di là di tutte le apparenze”. Quelli che l’hanno sempre caratterizzato, infatti, erano elementi solo esteriori, superficiali, e a suo dire dietro quella parvenza sicuramente eccentrica c’era almeno qualche bel testo. “Alla base del suo personaggio un po’ folle ci sono canzoni bellissime, che lui canta bene. I miei figli vanno pazzi per lui, come succede a tutti i bambini, e trovo che sia giusto così, perché Renato è uno ‘vero’, uno ‘giusto’. Lo conosco da moltissimi anni ed è sempre stato così”. Sarà per questo, per la stima vicendevole che si portano, che i due sono ancor oggi così affiatati. (agg. di Rossella Pastore)



La poesia di Renato Zero

Come ogni “maestro” che si rispetti, Ennio Morricone aveva i suoi “alunni”. E tra questi c’era anche Renato Zero, oggi ospite del Grazie a tutti show di Gianni Morandi, il quale, in questi giorni, ha voluto omaggiarlo con dei versi scritti di suo pugno. La poesia è stata pubblicata sulla sua pagina Facebook ufficiale: “Ennio che nun sei artro. Che artro qui nun ce serve… / Pe dì che abbasti ar monno. / Che tu servi alla gente. / Je smovi l’interiora. / Je scombussoli er core. / Li fai senti importanti. / Je scateni l’amore… / Ennio che nun s’arresta / Ch’è ’n fiume sempre in piena. / So partiture scritte / da un’anima assai pura / Tu fijo de na Roma / che soffre ma non trema / Spavalda e compagnona / tra un vaffa e ’na preghiera. / Ennio che nun te pieghi / Che non te fai fregà / Perché hai avuto in dote / er genio e la sincerità!”.



Renato Zero ospite dell’evento romano a ricordo del compositore scomparso

Renato Zero ha voluto omaggiare Ennio Morricone non solo “virtualmente”, ma anche “realmente”, partecipando all’Assemblea Capitolina di qualche giorno fa durante la quale si è votato per intitolare l’Auditorium “Parco della Musica” di Roma proprio al compositore recentemente scomparso. È stato il Tema di Deborah, parte della tracklist di C’era una volta in America, a fare a sua volta da colonna sonora all’evento, tenutosi in un clima di grande commozione da parte di tutti i convenuti, tra amici e parenti. Il figlio Marco, in particolare, ha faticato a trattenere le lacrime, nel pronunciare un discorso di ringraziamento rivolto a quelle persone “che hanno fatto questa dedica così grande per papà”. Tra queste, com’è facile immaginare, anche l’amico Renato. Infine, Marco ha dichiarato: “Era casa sua l’Auditorium, rendergli omaggio in questa maniera spontanea e veloce è stato per me e per la mia famiglia quasi sconvolgente”.



Renato Zero: “Piangerò sempre ascoltando Ennio Morricone”

Dopo il discorso di Marco Morricone, è toccato finalmente a Renato Zero, che si è unito al parterre di personaggi pubblici (composto dal regista Tornatore, dal compositore Piovani e dall’avvocato Assumma, tanto per citarne alcuni) per mostrare vicinanza ai cari in lutto. “Sono qui per salutare la famiglia Morricone”, ha esordito Zero, “esempio di una romanità dispersa. Maria è presente in tutte le partiture di Ennio, è lei che lo ha ispirato e lo ha fatto sentire protetto, perché quando si fa musica bisogna essere protetti, la musica vuole la nostra totale disponibilità, e non le pantofole o la vestaglia da camera”. Nel congedare la platea, il cantautore romano ha aggiunto: “Ennio dovunque sei, Renato ti amerà sempre, Renato piangerà ascoltando le tue note, e ti prego, non lasciarci”.