Tra gli ospiti d’onore della primissima Giornata mondiale dei Bambini voluta da Papa Francesco, a Renato Zero è stato affidato il compito di esibirsi allo Stadio Olimpico dove il Pontefice darà il calcio d’inizio ad una mini partita di calcio tra bambini e grandi campioni internazionali, davanti ad una platea di circa 70mila ragazzi provenienti da tutto il mondo. In un’intervista rilasciata alla Stampa, l’artista dalle mille facce si confessa “orgoglioso” ed anche “emozionato” di partecipare, soprattutto perché l’evento di Papa Francesco – spiega Renato Zero – mira a “salvaguardare il futuro” di piccoli e grandi, facendosi “promotore della convivenza riconciliata tra i popoli“.
Dal conto suo, infatti, l’artista ritiene che “i bambini sono meravigliose spugne, assorbono gli umori del mondo che li circonda” e agli adulti spetta offrir loro “la fantasia, l’amore, la condivisione”, tutti aspetti fondamentali e che, se vengono meno, “sorgono disagi enormi che si amplificano quando crescono”. In tal senso, secondo Renato Zero la Giornata organizzata da Papa Francesco può essere un’occasione (quella giusta) per promuovere “un abbraccio universale fra tutti, per sconfiggere i conflitti e giungere all’unità armoniosa tra tutti gli uomini e le donne”.
Renato Zero: “Papa Francesco è un’opportunità per risvegliare la mia creatività”
Parlando del suo rapporto con Papa Francesco, Renato Zero ricorda di averlo conosciuto “un paio di anni fa” quando gli presentò il suo album “Zerosettanta, parlandogli del compleanno che quel lavoro rappresenta”. Il Pontefice, racconta, “ha letto dei testi ed è rimasto sorpreso” perché da subito “ha compreso in profondità il messaggio che viene dal mio cuore“, e guardando al futuro non vedere l’ora di rincontrarlo – “lunedì”, spiega Renato Zero – per “scambiare con lui delle speranze, legate anche alla mia attività” dato che da questo tipo di incontri “noi artisti [riusciamo] a ricaricare le batterie della creatività” e Papa Francesco “rappresenta una meravigliosa opportunità. Anche perché ciò che scrivo va a scandagliare nell’animo delle persone sofferenti”.
Secondo l’artista, infatti, è importante non ignorare neppure quelle “questioni ‘singolari'” che pur non essendo universali vanno “prese in considerazione” perché “chi si sente trascurato cade nella depressione, che può essere contagiosa e provocare disastri”; ma fortunatamente – conclude Renato Zero – “anche la felicità, l’amore e la generosità sono altrettanto trasmissibili”.