Renato Zero è intervenuto in collegamento audiovisivo ai microfoni di “Verissimo”, trasmissione di Canale 5 condotta da Silvia Toffanin e andata in onda nel pomeriggio di oggi, domenica 18 settembre 2022. Il cantante ha parlato di Fede e di trasgressione: “Io penso che si trasgredisca non al verbo di Dio, ma evidentemente all’abuso degli uomini di lasciar credere che Dio è l’euro, il posto sicuro di lavoro, la furbizia di ottenere qualsiasi cosa solo con l’inganno. La spiritualità è la più bella trasgressione che il Padre Eterno possa aversi concesso. Credo che il sacrificio dei sacerdoti in Africa la dica lunga su quanto questo ci porti alla salvezza sicura”.
E, ancora: “Puoi imbatterti anche nella morte, ma il sorriso, anche solo di sfida, non ti mancherà. Personalmente sono una persona che sorride anche per gli altri, perché certi miei amici a volte non ce la fanno. Io mi diletto con le barzellette, anche se adesso che non c’è più Gigi Proietti ad aggiornarmi mi sento un po’ perso”.
RENATO ZERO: “SE NON FOSSI STATO UN CANTANTE, AVREI FATTO IL MIO ANALISTA”
A “Verissimo”, Renato Zero ha svelato quale mestiere avrebbe fatto se non fosse divenuto un artista di fama internazionale: “Se non avessi fatto il cantante, avrei forse fatto l’analista di Renato Zero… Sarebbe un mestiere che impegnerebbe 24 ore su 24, perché Renato va tenuto d’occhio, è imprevedibile e sempre meravigliosamente eclettico”.
Immancabile, poi, un ricordo di Raffaella Carrà: “Lei mi ha lasciato tanti ricordi e tante sfumature. C’era sintonia… Quando viene a mancare una persona come lei, alla quale esiste un attaccamento così forte, persino negli ambienti e nei modi di lavoro, credo sia una perdita incolmabile. Questo per me rappresenta un vuoto davvero difficile da riempire: rimane una grande bellezza, il vantaggio di avere condiviso momenti tanto superlativi. Questo mi consente di andare ancora in scena per rappresentare anche lei e Gigi Proietti, in quanto la loro assenza intendo proteggerla”.