I rendimenti dei conti deposito risultano inferiori – almeno in Italia – dopo che la BCE ha provveduto al 3° taglio consecutivo dei tassi d’interesse. Ad aver appurato e quantificato le conseguenze è stata la piattaforma di comparazione prestiti, Facile.it, dopo aver condotto una analisi accurata.

Il taglio dei tassi d’interesse della BCE ha impattato non solo sui mutui ma anche sul rendimento dei conti deposito. L’analisi di Facile.it riporta una riduzione più forte nei conti vincolati, dove il rendimento scende di 25 punti base, mentre per quelli svincolati si riduce di 15 punti base.



Rendimenti conti deposito: come vanno in Italia?

I rendimenti dei conti deposito dopo l’ulteriore taglio della BCE (in riferimento agli effetti di settembre), sono diminuiti. Se ancor prima dei tagli in Italia era possibile individuare un rendimento lordo fino al 5%, oggi è impensabile trovarlo sopra al 4%.

Una situazione – almeno per il momento – destinata ad un trend in discesa, dato che si attendono gli effetti dei tagli di ottobre. Ma se in Italia la riduzione dei rendimenti è stata così pesante, come si comportano gli altri Paesi europei?



Questo ha comportato un divario importante tra i rendimenti precedenti e quelli attuali. Ad esempio, il tasso sui depositi è diminuito al 3,25%, quello sugli interventi di rifinanziamento principali al 3,40% e quello sui finanziamenti marginali al 3,65%.

Ma non finisce qui, visto che a dicembre di quest’anno è previsto un ulteriore taglio di altri 25 punti base che equivarrebbe ad un tasso sui depositi equivalente al 3%.

L’intervento del Presidente BCE

Il Presidente della BCE, Christine Lagarde, ha spiegato che l’economia europea non è a rischio di recessione. Quel che sta accadendo è un periodo transitorio di debolezza che auspica di superare con il ritorno al potere d’acquisto delle famiglie europee.



I tagli – con la conseguente riduzione dei rendimenti sui conti deposito – è un soltanto atteggiamento più soft e cautelativo nei confronti di un’era storica particolarmente delicata.

I confronti con l’Europa

I tassi sui conti deposito godono di una media europea stimata allo 0,38%, mentre quella italiana attualmente è 0,37%. Una percentuale poco più bassa ma accettabile se non fosse per il divario con alcuni Paesi Europei.

In pole position ad esempio, si piazza il Lussemburgo. I correntisti lussemburghesi godono di un tasso dell’1,54% (4 volte superiore a quello italiano). Seguono gli investitori austriaci con un tasso all’1,04% e poi i correntisti tedeschi con lo 0,62% (quasi il doppio rispetto al tasso italiano).

C’è però chi ha fatto anche peggio, in Spagna ad esempio il tasso annuo medio si è attestato allo 0,17%, mentre in Francia un valore vicino allo zero, totalizzando lo 0,06%.