Le rendite catastali dopo il Superbonus potrebbero prevedere gli aumenti per via di un Decreto (701/1994) varato dal Ministero delle Finanze. La normativa impone una variazione dei rendimenti catastali laddove post lavori edilizi l’immobile aumenti di valore di almeno il 15%.
Automaticamente anche il Superbonus comporterebbe ad aumento della rendita catastale come da Legge vigente, dato che di default il valore degli immobili coinvolti in questa misura aumenterebbe di almeno (e oltre) del 15%.
Rendite catastali dopo il Superbonus: c’è un aumento?
Le rendite catastali dopo il Superbonus possono essere influenzate in due modi: se si tratta della prima abitazione la conseguenza è “indiretta”, ovvero l’ISEE subirà un incremento e anche il reddito lordo Irpef produrrà un aumento con conseguente “danno economico”. Nel caso in cui l’abitazione fosse prevista come “seconda casa”, allora anche le tasse aumenterebbero (dato che le imposte sono proporzionate all’incremento del valore della rendita catastale). Data la soggettività delle classi di passaggio, non è possibile determinare in modo standard di quanto aumenterà il computo. Il Corriere della Sera ha provveduto ad una simulazione ipotizzando che qualora una casa su Milano aumenti di una classe allora l’incremento sarà di circa il 18%, con un salto di due classi si toccherebbe il 38%.
Le tasse coinvolte nell’aumento
L’aumento delle rendite catastali dopo il Superbonus provocherebbero delle conseguenze anche in termini di tassazione, infatti per le seconde abitazioni aumenterebbe l’IMU, ma anche le tasse sulle donazioni e sulle successioni. Mentre l’incremento dell’Irpef si verificherebbe soltanto se la seconda casa non fosse presente nello stesso Comune dove il contribuente risiede con la sua abitazione principale. Spetta al contribuente dichiarare all’Agenzia delle Entrate i lavori eseguiti e l’aggiornamento catastale. Se ciò non dovesse avvenire, l’ente provvederà a mandare la compliance in cui lo invita a mettersi in regola. Chi provvedesse all’acquisto di una casa con i lavori del Superbonus pagherà una imposta di registro più elevata. Con questo pretesto il fisco italiano andrà a caccia anche delle cosiddette “abitazioni fantasma agli occhi del Catasto”, che secondo una stima del Ministero dovrebbero essere circa 4 milioni su tutta la Penisola.