Lancia il guanto di sfida al premier Conte, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Intervistato quest’oggi dai microfoni del quotidiano Il Messaggero, l’ex presidente del consiglio ribadisce la posizione del proprio gruppo politico, dicendosi pronto a farsi da parte se le sue idee non dovessero piacere all’esecutivo: “Conte ha detto che verrà in Parlamento – spiega Renzi – secondo me ha sbagliato a chiudere così la verifica di governo. Ma se ha scelto di andare a contarsi accettiamo la sfida. Se andrà sotto, abbiamo varie soluzioni che potranno essere valutate da Parlamento e Capo dello Stato”.
Quindi l’ex sindaco di Firenze aggiunge: “Noi abbiamo messo per iscritto in due documenti le cose che non ci convincono. Se però le nostre idee danno fastidio, andiamo all’opposizione. Abbiamo la schiena dritta, non cediamo sui contenuti in cambio di tre poltrone”. Renzi non vuole comunque sentir parlare di ‘altolà’: “Hanno cercato di approvare nottetempo un documento decisivo per il futuro del nostro Paese senza averlo letto. Non dico senza averlo fatto vedere a noi, ma nemmeno senza averlo letto loro”.
RENZI A CONTE: “SI RITIENE MEGLIO DI BERLUSCONI, OBAMA, PRODI…”
Renzi proseguendo dicendo di chiedere solamente “serietà”, aggiungendo che “Qui c’è un Paese da ricostruire, abbiamo una piccola finestra temporale in cui possiamo spendere trecento miliardi. Posso discuterne o devo solo dire Sì a documenti impresentabili?”. L’ex premier ricorda come gli ultimi presidenti del consiglio abbiano avuto dei “consiglieri” al loro fianco: “Berlusconi indicava Letta, Monti indicava De Gennaro, io indicavo Minniti. E ancora prima Prodi indicava Micheli, D’Alema indicava Mattarella. In tutto il mondo è così, peraltro: Bush, Obama e Trump hanno avuto il loro National Security Advisor. E domani lo avrà Biden. Solo Conte fa eccezione. Perché Conte evidentemente si ritiene più capace di Berlusconi, Monti, Prodi, D’Alema, Obama, Trump messi insieme. E tuttavia visto che il premier ha comunicato che verrà in Aula gli spiegheremo la nostra posizione anche sulle regole dell’intelligence: sono i servizi segreti, meritano rispetto”.