Matteo Renzi ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica conferma la linea politica di questi giorni sulla crisi di governo: o Giuseppe Conte accoglie le sue richieste o Italia Viva è pronta a ritirare i suoi ministri. L’ex premier su Rete Quattro ha spiegato: “Il tema è l’Italia e perché l’Italia funzioni ho messo una serie di punti e Conte finora non ci ha risposto. Non sopporto la solita narrazione per cui dico una cosa e mi devono attaccare tutti, i punti li ho messi nero su bianco e non ce n’è per nessuno. Su questi temi non sto facendo una battaglia personale, non me ne frega dei miei sondaggi, volete odiarmi? Odiatemi ma su questi punti abbiamo ragione“. In più occasioni Renzi ha ribadito che “da Conte finora non abbiamo ottenuto nulla“, evitando di dire in maniera definitiva se sarà crisi oppure no: “Possiamo stare sui contenuti? Sui vaccini si può fare meglio sì o no? Quando siamo d’accordo sui contenuti poi scegliamo le persone. Secondo me i ministri che ci sono ora non sono i migliori del mondo, secondo il presidente del Consiglio sì. Però io non faccio il presidente del Consiglio, sarà il presidente del Consiglio, che sia Conte o sia un altro, lo vedremo…“.



RENZI: “ASPETTIAMO CONTE IN PARLAMENTO”

Renzi ha citato anche la locuzione latina ‘Nomina sunt consequentia rerum’, ossia ‘i nomi sono conseguenti alle cose’. “La squadra viene alla fine – ha detto – e il mio non è un modo per svicolare alle domande“. L’ex presidente del Consiglio ha escluso in materia categorica di poter diventare ministro di un governo Conte-ter: “Se fossi stato ministro le cose andrebbero differentemente, ma io non sono ministro e certo non sto facendo tutto questo per me…Ma si immagina se dopo tutto sto casino mi metto d’accordo con Conte per fare il ministro io?“. Renzi ha poi accettato il guanto di sfida lanciato da Conte nella conferenza stampa di fine anno: “Conte ha detto che vuole venire in Parlamento? Lo aspettiamo, per uno come me questa non suona come una minaccia, per me è democrazia. Conte doveva essere in Senato quando si approvava la legge di bilancio anziché fare le conferenze stampa con Rocco Casalino a Villa Madama. Se Conte ha i numeri per governare senza di noi, evviva ma io non sarò complice di buttare i soldi, di uno spreco di denaro pubblico“.



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