IL RETROSCENA DI RENZI SU ELISABETTA BELLONI E IL “CASO-AUTOGRILL”

Secondo il leader di Italia Viva Matteo Renzi è quantomeno «curioso» il fatto che la direttrice del DIS Elisabetta Belloni, nel giugno 2022, abbia opposto il Segreto di Stato sulla vicenda Report-Autogrill fino al 2037. Dopo le ultime dichiarazioni rese a “Non è l’Arena” da Massimo Giletti assieme a quanto raccontato dallo stesso Renzi nel libro “Il mostro”, in giornata l’ex Premier terrà una conferenza stampa nella Sala Nassirya di Palazzo Madama proprio per dirimere le questioni relative alle “allusioni” poste in diretta tv sull’incontro avvenuto nel maggio 2021 con il funzionario dei Servizi segreti Marco Mancini in un autogrill di Fiano Romano (caso emerso per la segnalazione di “Report”, ndr). Proviamo a recuperare tutto per capire innanzitutto cosa ha detto Renzi e perché le sue parole su Elisabetta Belloni hanno generato un piccolo caso politico. «La direttrice dei servizi segreti Elisabetta Belloni ha deciso nella primavera del 2022 di opporre il segreto di Stato fino al 2037 durante l’interrogatorio come testimone all’interno di indagini difensive a cui è stata sottoposta a seguito della strana vicenda Report-Autogrill. Vengo a conoscenza dell’opposizione del segreto di Stato in modo rocambolesco e casuale il 25 giugno scorso», così scrive il leader del Terzo Polo nel suo ultimo libro.



Invitato da Giletti a spiegare meglio questo passaggio, Renzi conferma di essere rimasto «di sasso» quando ha scoperto il segreto di Stato sull’eventuale coinvolgimenti dei servizi segreti in merito alla rivelazione di “Report” partita dal video girato da una insegnante di passaggio in quell’autogrill (era il 23 dicembre 2020 la data dell’incontro tra Renzi e Mancini). «Non so chi sia la misteriosa insegnante», ma reputa comunque molto «curioso» che poi la Belloni – che prese il posto di Mancini al Dis supportata dall’allora Premier Giuseppe Conte – abbia messo un segreto di Stato su una vicenda del genere. Per il senatore fiorentino, come specifica la querela a “Report” già redatta negli scorsi mesi, «è stata violata la sua libertà e segretezza di corrispondenza e incontri con riprese illegittime». Non solo, Renzi chiede l’acquisizione delle telecamere dell’autogrill per verificare la presenza o meno dell’insegnante: il “non detto” parziale dell’ex Premier è che possa esserci una stretta correlazione tra quel caso Report-Autogrill e la mancata elezione della stessa Belloni al Quirinale, motivata nel gennaio 2022 dallo stesso Renzi in questo modo, «In una democrazia che funziona il capo dei servizi segreti non diventa capo dello Stato. Questo succede in Paesi anti-democratici. La rispetto ed è una mia amica ma bisogna avere il coraggio di dire che la sua elezione sarebbe sbagliata».



RENZI-REPORT-AUTOGRILL: I FATTI DEL 2021 E L’EVOLUZIONE FINO AD OGGI

In merito alla vicenda è intervenuto ieri l’Autorità delegata sui Servizi di informazione e sicurezza, ovvero il sottosegretario Alfredo Mantovano che in una nota conferma «piena fiducia al Direttore del Dis, ambasciatrice Elisabetta Belloni, a fronte delle dichiarazioni rese ieri dal senatore Matteo Renzi. L’opposizione al segreto di Stato è stata confermata dal Presidente del Consiglio nel giugno 2022 e che essa è avvenuta nel corso di indagini dell’autorità giudiziaria, in relazione alla sola esigenza di tutelare la funzionalità dei Servizi, e per scongiurare il rischio di violarne la necessaria riservatezza. Il segreto di Stato è stato peraltro a suo tempo comunicato all’ambito istituzionale proprio, costituito dal Copasir, nei termini di legge». Il caso politico insomma si ingrossa e vedrà nei prossimi giorni probabilmente qualche “nuova puntata” circa i motivi che avrebbero portato il Governo Draghi con la direttrice Belloni a porre un segreto di Stato fino al 2037 per la vicenda Renzi-Mancini.



Il “niet” di Renzi un anno fa fece saltare la candidatura di Belloni al Quirinale quando Lega, M5s, Pd e FdI sembravano tutti d’accordo per farla eleggere al posto di Sergio Mattarella: non se ne fece nulla e oggi, dopo quel segreto di Stato opposto dal Dis, il tema ri-emerge e “costringe” a fare un passo indietro per ricordare cosa avvenne nel dicembre 2020 all’Autogrill sulla A1. La versione di Renzi è che quell’incontro avvenuto con Mancini, all’epoca dirigente del Dis, fosse un «normale scambio di auguri con tanto di dolci natalizi». Probabilmente potrebbe esserci dell’altro, specie ricordando come in quelle settimane le trattative politiche erano serrate e prepararono la caduta del Governo Conte-2 per la nomina invece del nuovo Governo Draghi, con Renzi principale “sponsor” di quel delicato passaggio politico. A “Report” arriva il video, come dice la trasmissione di Sigfrido Ranucci, perché «inviatoci dalla docente»: la versione non convince il leader di Italia Viva che invece ritiene che lui e Mancini fossero “pedinati” in quei giorni. Resta da capire però eventualmente da chi potessero essere pedinati e soprattutto su ordine di chi. Domenica 20 novembre, Renzi ha spiegato nel corso di Non è l’Arena che l’incontro con Mancini «era del tutto normale. Il dirigente era autorizzato a incontrare ii politici» e Renzi non era il primo. La scelta dell’Autogrill è stata dovuta al fatto che il senatore era in viaggio verso casa a Firenze e aveva saltato l’appuntamento già fissato. Secondo l’ex Premier però potrebbe comunque esserci una spiegazione dopo che «l’ho politicamente fatta fuori dalla corsa al Quirinale…». Una querela, alcune allusioni e poco altro: di questo caso, al netto delle singole posizioni, non se ne saprà quantomeno fino al 2037…