«Questo non è più il mio governo». A mettere in dubbio la tenuta dell’esecutivo è Matteo Renzi, intervistato da Massimo Giletti a Non è l’Arena, su La7. «Oggi c’è una situazione molto più impaludata, con governi di coalizione, e io a questo punto sono a un bivio», ha spiegato il leader di Italia Viva. «O mi metto in un angolino e sto lì a dire tutto quello che non va, come fanno in tanti che prendono consenso, o cerco piano piano di spingere perché qualcosa venga fatto». Il riferimento nel primo caso è all’opposizione. Ed è proprio parlando del centrodestra che fa delle interessanti rivelazioni. «L’opposizione di Salvini e Meloni è nazionalista e sovranista, ma poi c’è una opposizione più seria, è giusto riconoscerlo». Il riferimento di Renzi è a Silvio Berlusconi, «che sul Mes, e non solo sul Mes, si sta muovendo con un grande senso di responsabilità». Intervenuto anche ai microfoni del Tg5, oltre che di Non è l’Arena (che però curiosamente il Corriere della Sera non ha citato, pur condividendone l’editore), ha spiegato che «è arrivato il momento di un’apertura all’opposizione».
RENZI “BERLUSCONI FA SERIA OPPOSIZIONE”. E SUL GOVERNO…
A proposito del governo, Matteo Renzi ha spiegato che è consapevole che il suo ruolo sia cambiato. «A me piacerebbe, come era in passato, spingere tre tasti e far partire tutto. Ero il responsabile ed era colpa o merito mio, oggi non è più così». A Non è l’Arena ha quindi spiegato come è cambiato il suo ruolo: «Il punto fondamentale per me oggi è tapparmi un po’ la bocca su tutte le idee che vorrei tirare fuori e cercare di dare una mano concreta e pragmatica per cercare di risolvere qualcosa». Ma le contraddizioni non mancano nel governo, anzi, come sul tema della giustizia. «Si tratta di trovare un faticoso compromesso e nel mio libro racconto anche il dolore personale del compromesso». In questo caso il riferimento è al Movimento 5 Stelle: «Io ho dovuto fare l’accordo con gente che ha detto di me le cose più incredibili, ho una causa aperta con Beppe Grillo per 1 milione di euro di risarcimento per diffamazione». E quindi ha concluso: «Stiamo parlando di persone dalle quali sono profondamente diviso, ma viene prima l’Italia».