Le domande dei giornalisti convergono di fatto tutte sulla possibile crisi di Governo pronta da lanciare nei prossimi giorni, con il leader di Italia Viva che prova a riassumere il tutto con il “progetto” chiave del Recovery Plan: «cosa succede se il nostro documento non viene considerato? Non si tratta di un “CIAO Conte”, voglio essere serissimo: siamo in grado di fare una proposta sulla cultura che sia quantomeno dibattuta e ascoltata nel Governo?». In tema di Covid, Renzi rilancia sulla necessità di un “passaporto vaccinale” a chi si vaccina e chi dunque sia maggiormente immune: «di fronte alla cifra che impegnerà i miei figli e nipoti sul debito pubblico, posso rivendicare il diritto di parlare e contestare il Pnrr di Conte o è lesa maestà? Spero che il Governo ne possa discutere, chi è il responsabile del fallimento sanitario, economico di questo Paese?».



Renzi dà dell’irresponsabile a chi lo critica per discutere i contenuti sul Recovery Plan: «perché dobbiamo scoprire di notte le proposte del Governo? Bisogna discutere anche se c’è un piano di vaccinazione in atto, noi facciamo politica e non siamo “eleganti” come vorrebbero Padellaro e Travaglio dal Fatto Quotidiano». Ci sono dei punti irrinunciabili nel Recovery Plan? «Servono i compromessi, ma mi piacerebbe sapere, sui punti che ci dicono di no, che ce lo spieghino. Perché i servizi segreti devono rimanere in delega a Conte?». Il Pnrr del Premier è molto arzigogolato, segnala ancora il leader Iv, ma «va cambiato del tutto. Se Pd si trova bene col M5s libertà massima, ma mi sento di dire che un’alleanza elettorale con chi dice no a Mes, Tav, sì a giustiziallismo e no alla crescita, non la faccio. Pd si trova bene? Oggi la vera priorità è quella di mettersi attorno al tavolo per capire come finire la legislatura nei prossimi due anni: tocca a Mattarella e Parlamento giudicare se esiste un’altra maggioranza prima di possibili nuove Elezioni».



Per Italia Viva le tempistiche sono molto brevi: «se Conte vuole trattare su questi punti allora siamo pronti ad andare al tavolo con il Governo, altrimenti in qualche settimana dovremo decidere, non si può tirare troppo per le lunghe. Se non accettano questo accordo allora Bonetti, Bellanova e Scalfarotto si dimetteranno». Riassumendo, no rimpasti o poltrone: se manca l’accordo sul Recovery Plan «allora crisi di Governo e si ritrova tutti in Parlamento per cercare una nuova maggioranza». Renzi voterà la Manovra ma giudica «scandaloso farla votare in 48 ore al Senato; ora tocca a Conte la palla della discussione, se non vorrà parlare di contenuti con noi allora ce ne andremo».



IL RECOVERY PLAN DI ITALIA VIVA

«Il Next Generation Italia è più importante del piano Marshall», spiega Renzi aprendo la conferenza stampa dal Senato: «l’Europa ha vinto e i sovranisti hanno perso, la verità che dopo la pandemia l’Ue ha dato risposte, il sovranismo». Il messaggio dato da Renzi e Italia Viva è «ora o mai più, visto che la possibilità di spesa in questi 30 anni non la si riavrà per molto tempo ancora». C’è solo una cosa peggiore nel non avere questi soldi ed è spenderli male, rimarca l’ex Premier: «non è questione di parte tra noi e Conte, ci stiamo giocando l’osso del collo. Non è una discussione la nostra su nodi politici, quei soldi non li abbiamo mai avuti e quindi ora o mai più, o lli spendiamo bene questi soldi oppure ci strozziamo con il debito pubblico». Un Renzi molto netto quello che dal Senato di nuovo lancia il guanto di sfida a Conte e a tutto il Governo: «hanno fatto marcia indietro e hanno riconosciuto le nostre critiche e si è aperto una discussione di merito. Mercoledì mattina il Ministro Gualtieri ospiterà la delegazione di Italia Viva (Faraone, Boschi, Bellanova e Bonetti) e lì presenteremo i 61 punti che al momento sono stati segnalati come “non d’accordo” delle 133 pagine del Next Generation Eu». Renzi spiega che il Recovery Plan al momento è un «collage di diversi ministeri, scritto male e da cambiare punto su punto».

IL “METODO” LANCIATO DA RENZI: IL PROGETTO C.I.A.O.

61 punti trasparenti per correggere il Pnrr, ma Renzi rilancia: «se manca l’anima al progetto allora formuliamo una proposta al Presidente Conte sui contenuti» e quella controproposta si chiamerà “Progetto C.I.A.O.”. Le 4 voci sono Cultura, Infrastruttura, Ambiente, Opportunità e sono legate dal file rouge del lavoro: «nel Governo si parte dalla giustizia, ma noi non possiamo essere d’accordo. Noi siamo nel Paese del bello, non si può essere giustizialisti e quindi ripartiamo dal lavoro. noi immaginiamo tra 10 anni di essere il Paese faro della cultura». Italia Viva immagina di mettere 9 miliardi (risparmiati dalla spesa sanitaria, finanziata dal Mes) su cultura e turismo e lo presenterà al Governo nel vertice di mercoledì con Gualtieri: «i parlamentari di IV rilanciano il protagonismo degli enti locali, di quei 9 mld ci siano almeno 6 da dare ai Comuni italiani per progetti specifici». Un comune di 1000 abitanti avrà 100mila euro a disposizione, con la cifra “simbolica” di 100 euro per ogni cittadino: «da qui ci saranno tutti i recuperi infrastrutturali di beni destinati a turismo e cultura. Il Pnrr non può nascere nei Ministeri, deve vivere negli enti locali». 19 miliardi da lanciare su scuola e ricerca, bisogna investire insomma sul capitale umano a partire dalle Università: «a Pd, M5s e LeU diciamo che lo Ius Culturae deve essere la caratteristica fondamentale dei prossimi due anni, serve attrarre l’immigrazione di qualità, servono nuovi cervelli». Per la Sanità invece servono i 37 miliardi del Mes, ribadisce Renzi sferzando il Governo Conte: «127 mld del Recovery vengono dati in prestito dall’Italia, e Conte immagina di metterli per 88 miliardi su progetti già iniziati, vecchi». Ebbene, Italia Viva sottolinea l’errore di metodo: «io li voglio spendere tutti quei soldi con nuovi progetti, bisogna fare crescita e non tagliare, è l’unico modo per diminuire il debito».

INFRASTRUTTURE E AMBIENTE

Occorre ripartire dal Ponte di Genova: 27 miliardi di euro da destinarvi sul Recovery Plan per le infrastrutture, esattamente come il tema ambientale è altrettanto centrale. «L’economia circolare è uno dei settori su quali occorre investire di più, così come il disastro idrogeologico in cui bisogna spendere almeno il doppio»; il progetto C.I.A.O. prevede poi l’oppurtunità, come Economia sociale e rilancio di industria, giovani, no profit e Mezzogiorno. Secondo Renzi «serve salto di qualità sull’economia reale, e questo può avvenire solo investendo sull’industria 4.0, sulle leggi “figlie” del Jobs Act e sul cambio di passo su riforme costituzionali e no profit»; in tutto questo essere Paese dell’opportunità significa mettere i soldi del Recovery Plan sui giovani, «non è pensabile che vi siano più fondi della parità di genere che non per l’occupazione dei giovani. Siamo dei vigliacchi se non triplichiamo i fondi per l’occupazione giovanile, dobbiamo copiare il progetto del Regno Unito “Kick Off” col quale possiamo dare i soldi del reddito di cittadinanza a chi assume i giovani, altro che la mezza paginetta che abbiamo ora nel Recovery Plan».

LA CONFERENZA STAMPA DI RENZI

Matteo Renzi alle ore 18 presenterà in conferenza stampa il progetto dettagliato di Italia Viva per il Recovery Plan, lo stesso “annunciato” nel vertice con il Premier Conte a Palazzo Chigi nel pieno della “verifica di Governo” della scorsa settimana: il punto stampa avverrà in diretta video streaming sulla pagina Facebook di Matteo Renzi e Italia Viva. «Il progetto di Italia Viva per il Recovery Plan», scrive l’ex Premier annunciando il momento dove si renderà del tutto pubblico il progetto in mente per Italia Viva per “modificare-rivoluzionare” il Pnrr ancora in fase di costruzione nel Governo Conte.

«L’arrivo del vaccino cambia tutto nella nostra battaglia contro il Covid 19 con buona pace dei NoVax di ieri e di oggi. Adesso non possiamo perdere nemmeno un minuto: correre, correre, correre per dare il vaccino a tutti. Tutto il resto sono solo stanche chiacchiere», ha scritto ieri sera il leader di Italia Viva sui social anticipando la conferenza stampa di oggi.

ITALIA VIVA ESCE DAL GOVERNO?

Oltre ai progetti di Italia Viva sulla organizzazione dei fondi del Recovery Plan, motivo di fortissimo scontro tra Renzi e Conte prima di natale, non sono poche le “voci” raccolte dal Sussidiario.net tra gli ambienti di palazzo su possibili importanti, forse clamorosi, cambiamenti da oggi. Di crisi di Governo se ne parla continuamente da giorni, addirittura oggi sul Corriere della Sera già si “ipotizza” la possibile nuova realtà politica di Giuseppe Conte in via di formazione (progetto by Bettini, Casalino e Franceschini) nel caso di spaccatura definitiva della maggioranza giallorossa: dopo l’approvazione della Manovra di Bilancio (oggi l’approdo “blindato” al Senato per evitare l’esercizio provvisorio di fine anno, passaggio per nulla in pericolo assicurano da IV), la possibilità che Renzi sparigli le carte e annunci una possibile “uscita” dal Governo non è da escludere. Non sono piaciute affatto a Renzi le risposte date da Conte nel vertice privato di Palazzo Chigi, né le parole “pubbliche” del Premier nell’intervista a Porta a Porta prima di Natale. E così potrebbe oggi anche palesarsi la possibilità di un nuovo ultimatum: o le proposte di Italia Viva entrano, tutte, nel Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa, oppure l’uscita della delegazione in CdM potrebbe anche concretizzarsi (le Ministre Bonetti e Bellanova). Le voci sono tante, le ipotesi pure, lo scenario tutt’altro che “limpido”: rimpasto, nomine o addirittura crisi di Governo, rimane per il momento tutto “aperto”.