LE CONCLUSIONI DI RENZI

Chiudendo la conferenza stampa di Italia Viva dove sono state annunciate le dimissioni delle Ministre Bellanova e Bonetti, Renzi si schiera a fianco di Joe Biden nell’imminente cambio della guardia alla Casa Bianca: «il fatto che il Presidente Trump si sia comportato in modo così irresponsabile contro la democrazia americana, avrebbe dovuto ricevere una condanna dura come avvenuto da leader di centrodestra come Merkel, Johnson e Macron. E invece non sono giunte parole di condanna». Sul punto dei responsabili, Renzi è schietto «se li hanno allora buon lavoro. Li hanno cercati ma finora non li hanno trovati: se si vuole andare al Governo che si appoggia dei responsabili è legittimo, ma noi staremo all’opposizione». Terzo e ultimo punto, Renzi conclude «io non so se la chiamerete crisi di Governo oppure no: ma è imbarazzante non studiare le carte se si vuole guidare il Paese. Si può fare nuovo Governo Conte? Noi non abbiamo veti su nessuno né pregiudizi su qualcuno: lui dice “andiamo in Parlamento” e per noi va bene, non è una minaccia ma è la democrazia».



Secondo Renzi, è a Conte che ora tocca la scelta: «sia per questa maggioranza che per una eventuale nuova forma di Governo, non c’è un solo nome per Palazzo Chigi. Chi dice “o tizio o voto” lui si che è irresponsabile e personalizza. Non ci aggrappiamo ad un nome secco, ma siamo interessati a rimettere in moto l’Italia». Aprire una crisi durante la pandemia, in tanti lo chiedono per condannare Renzi ma per il leader di Italia Viva questo non è accettabile: «chi in nome della pandemia pretende di fermare il gioco democratico, non sta bloccando la pandemia ma blocca la libertà, la politica, la democrazia e non risolvere l’emergenza sanitaria».



Poco prima, nel rispondere alle domande dei giornalisti, Renzi sottolinea come non vi sia la possibilità di convolare in un Governo con il Centrodestra o meglio «con le forze anti-europeiste. Mai ribaltoni per un Governo con le destre». Costruire per Renzi – citando l’appello di Mattarella – «non si fa sulla sabbia, se non c’è il progetto non si costruisce nulla». Sui 18 senatori, Renzi ribadisce che non v’è nessun controllo del Senato da parte di Itala Viva: «o c’è progetto per fare un programma di Governo che ci faccia arrivare a fine legislatura allora ci siamo. Se il tema invece è affidare tutto ai responsabili e Conte ci chiama in Parlamento, noi siamo contro». Sugli sbocchi della crisi, ora tocca a Conte a decidere, «siamo pronti a tutti i tipi di discussione sia in questo perimetro di maggioranza che in eventuali altri». Dopo aver condannato il “metodo Casalino” – «Fare politica non significa prendere molti like» – Renzi ribadisce la volontà di fare politica e non più accordicchi: «siamo liberi, possiamo stare in maggioranza o in opposizione, ma se ci vogliono allora non ci facciamo prendere in giro e si lavora». Le Elezioni rimangono nel 2023, ma per Italia Viva il punto è cosa fare entro quella data: «non credo al voto anticipato. Se c’è un’apertura politica vera si misura in Parlamento e non si misura in una dichiarazione di Conte all’angolo della strada con la gente che ti chiama e ti fischia. Conte apre? Se fai un’apertura vera la si fa su contenuti e nelle sedi istituzionali, se no vi stupite che poi arrivi Trump». Renzi loda le Ministre che si dimettono «è un fatto enorme, dignità e rispetto per questo gesto libero per servire al meglio la nostra Carta Costituzionale».



PARLANO BELLANOVA E BONETTI

Dalla Manovra al resto dell’agenda, per la Ministra dimissionaria Teresa Bellanova non è più il tempo di un Conte “accentratore”: «i costruttori ora finalmente possono entrare in campo, l’importante è dire che cosa si vuole fare, dove si mettono gli investimenti, basta perdere tempo. Gli italiani sono in povertà, possiamo fare qualcosa per loro e agire o continuiamo a non risolvere i problemi?». Di questi punti vuole parlare Italia Viva che non ammette altro tempo perduto da parte dl Governo: «vogliamo ripartire come costruttori oppure affossiamo il Paese?». In caso di congelamento delle dimissioni delle Ministre da parte di Conte, Italia Viva replica con la titolare della Famiglia Elena Bonetti: «di fronte al tentennamento e balbettio del Governo, noi oggi offriamo non solo le nostre poltrone ma apriamo uno spazio in cui ognuno deve prendersi le sue responsabilità. Attendo l’accettazione delle dimissioni per poter tornare a insegnare come facevo prima del Governo, un onore aver servito il Paese in questo anno di estrema difficoltà per la pandemia».

Da ultimo, il terzo esponente al Governo di Italia Viva Ivan Scalfarotto commenta le dimissioni formali presentate oggi: «noi abbiamo il dovere di chiederci, questo Governo dà le risposte che servono? Cosa ha da dire il Governo sulla scuola? Sul blocco dei licenziamenti di fine marzo? Sul Recovery Fund?». Per Scalfarotto il Governo non usa metodi responsabili e così Italia Viva prende le distanze: «chi ha il privilegio di servire il proprio Paese deve sempre chiedersi se quello che sta facendo risponde ai bisogni del Paese, io oggi questa risposta non ce l’ho e così metto a disposizione il mio incarico».

RENZI: “LE MINISTRE SI DIMETTONO, ITALIA VIVA FUORI DAL GOVERNO”

«Annuncio le dimissioni di Teresa Bellanova, Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto», apre col botto la conferenza stampa di Matteo Renzi alla Camera, invertendo la narrazione che si stava profilando circa una possibile frattura “ricucita” rispetto alla crisi. E invece Renzi punta dritto contro il Governo: «proprio perché c’è la pandemia occorre rispettare le regole democratiche, e così non è stato fatto. Noi non giochiamo con le istituzioni, non è un reality show ma si affrontano i problemi nelle sedi delle istituzioni». Renzi dunque annuncia, ribadendo la fiducia incrollabile nel Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, «pensiamo che si debbano affrontare i tre punti cardine che le Ministre hanno posto, nella gestione della pandemia purtroppo non sono state affrontate con democrazia da questo Governo. La crisi aperta da mesi ma non da Italia Viva».

Le tre questioni poste da Renzi a Conte partono dal metodo: «i pieni poteri a Salvini non li volevano dare, non consentiamo che ora siano dati a Conte. Facciamo nostra la lettera del Presidente emerito della Consulta Sabino Cassese sulle forme della democrazia, con il Premier a reti unificate che ha disatteso queste forme». Italia Viva accusa Palazzo Chigi di non rispettare la forma democratica delle istituzioni, citando diversi precedenti come la Manovra, i Dpcm, il rientro degli italiani rapiti dall’estero e tanti altri punti: «per noi la democrazia non è il reality show». Il secondo punto è il merito: «rispondere alla pandemia significa affrontare davvero i problemi, ma non è stato fatto». Il terzo e ultimo punto è il Recovery Plan: «si sono fatti passi avanti importanti, meno bonus e più investimenti. Ma rimane un grande problema: non viene preso il MES e questo è inaccettabile essendo noi in emergenza, non prenderli per motivi ideologici è da irresponsabile perché si portano le ideologie contro la realtà». Italia Viva voterà su scostamento di bilancio, sulle misure anti-Covid e sul Decreto Ristori «indipendentemente al Governo che ci sarà. Non siamo come gli altri, noi non rimaniamo attaccati alle poltrone come gli altri».

SI RICUCE LO STRAPPO?

La crisi di Governo sembrava praticamente aperta fino al primo pomeriggio di oggi quando il Presidente del Consiglio è salito a sorpresa al Quirinale per un “incontro interlocutorio”: e così la conferenza stampa di Matteo Renzi con la delegazione di Italia Viva assume ancora più centralità con l’intero Parlamento appeso ad un filo per capire se il Governo cadrà questa sera oppure no. «Spero non si arrivi alla crisi. Avanti solo con tutte le forze di maggioranza. Spero Italia Viva non ritiri le Ministre» ha spiegato Conte fuori dal Colle, con diversi retroscena che riportano dell’intenzione di Mattarella di far concludere al più presto «la situazione di incertezza del Paese».

Tradotto, niente ipotesi “responsabili” in Senato ma la possibilità di ricucire con Italia Viva per un «nuovo patto di legislatura», come ribadito anche dallo stesso Premier uscendo dal Quirinale. Nella tarda mattinata di oggi erano emerse da Palazzo Chigi parole di aperture su fonti di Governo, «spiraglio fra Conte e Renzi» ma era stata Italia Viva a rispondere seccamente con un autorevole esponente renziano all’Adnkronos «Si sono scordati di avvisarci. Spiraglio? Lo ha detto Casalino…». Parola ora ai fatti, ovvero alla conferenza stampa di Italia Viva a breve in diretta video su Twitter e Facebook.

I “TEMPI” DELLA CRISI

Alle ore 17.30 Matteo Renzi insieme a Teresa Bellanova, Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto (ovvero la delegazione di Italia Viva al Governo) si presenteranno in conferenza stampa con diretta video streaming su Facebook (pagine di Renzi e IV) per annunciare la fine dell’esperienza nel Governo Conte-2. Salvo colpi di scena ulteriori, il divorzio sembra ormai conclamato vedendo sia l’intervista di ieri a Cartabianca dell’ex premier (che ha parlato di “Governo Conte-Mastella pronto ad essere annunciato”, facendo riferimento al manipolo di responsabili che sostituirebbe i renziani al Senato) che la guerra totale in Cdm stanotte sul Recovery Plan.

«Il premier avrebbe già l’accordo, i numeri per il nuovo esecutivo», ha spiegato ieri Renzi in tv, ribadendo che ogni possibilità di rimpasto o “Conte-ter” è da escludere «Non so se prima si recherà al Quirinale, comunque quando avrà dei nuovi ministri farà il passaggio parlamentare». Per Maria Elena Boschi, ospite ieri a “Porta a Porta”, comunque non si andrà a Elezioni e non ci sarà un Governo tra Italia Viva e Centrodestra: «non esiste». Ma allora a cosa pensa Renzi dopo l’uscita dalla maggioranza? Le ipotesi sono diverse, con la richiesta di passo indietro avvenuta ancora stamane da Pd e Di Maio: «La crisi si è aperta quando con un colpo di mano si è tentato di inserire una norma sulla governance del Recovery mai condivisa. Ad aprirla non siamo stati noi ma chi ha tentato quella forzatura, chi in questi mesi ha scelto di lasciare irrisolti tutti i nodi sul tavolo, al punto tale da farli marcire», spiega la Ministra Bellanova a “La Stampa”, lanciando il “de profundis” del Governo giallorosso «A me non pare così normale trovarsi sempre di fronte muri di gomma. Le nostre decisioni saranno conseguenti e le preciseremo nella conferenza stampa di domani», ovvero oggi. I renziani approveranno sia il Dpcm di stasera che lo scostamento di bilancio nei due Consigli dei Ministri in vista nelle prossime ore, ma verrà meno l’appoggio totale sul resto dell’agenda politica.

CONFERENZA STAMPA DI ITALIA VIVA: SI APRE LA CRISI

Il “D-day” del Governo pare essere arrivato: nella conferenza stampa programmata da Italia Viva nel pomeriggio (diretta video streaming su Facebook, al termine delle votazioni in Parlamento sulle Comunicazioni del Ministro Speranza) Matteo Renzi dovrebbe annunciare l’uscita ufficiale dal Governo. Dopo il via libera del Recovery Plan ‘blindato’ in Consiglio dei Ministri ieri sera, la tregua sembra essere destinata solo per i provvedimenti Covid (Dpcm, proroga stato d’emergenza) e indennizzi economici (scostamento di bilancio e Dl Ristori 5) ma già si pensa a cosa potrà succedere dopo la più che probabile uscita di scena dei renziani dalla maggioranza. Teresa Bellanova (Ministra dell’Agricoltura), Elena Bonetti (Ministra della Famiglia e Pari Opportunità) e Ivan Scalfarotto (Sottosegretario agli Esteri) più una mini-pattuglia di responsabili di commissione e capogruppo e soprattutto 18 senatori a Palazzo Madama: queste le “forze” di Italia Viva che si dicono pronte ad abbandonare la maggioranza aprendo così formalmente la crisi di Governo del Conte-bis.

RENZIA LASCIA: COSA SUCCEDE AL GOVERNO

In principio fu il Recovery Fund e la bozza tutt’altro che piaciuta ai renziani: poi è però l’intera programmazione dell’uscita del Paese dalla crisi ad aver convinto Renzi a “staccare la spina”. Salvo clamorosi colpi di scena in queste ultime ore, la conferenza stampa del leader di Italia Viva dovrebbe appunto confermare le dimissioni delle proprie Ministre e l’ingresso nella “selva” della crisi di Governo con una sfida chiara al Capo del Governo: «Evidentemente Conte ha trovato i ‘Responsabili’. Vorrà dire che sarò all’opposizione e che farò un’opposizione diversa da Salvini e Meloni», ha spiegato ieri sera al Senato Matteo Renzi, ribadendo «Non volevo far fuori Conte, sono io che mi sono fatto fuori da questo governo, sullo spreco di denaro pubblico non ci metto la faccia».

Secondo l’ex Premier, Conte dovrebbe sostituire le Ministre di Italia Viva che si dimetteranno «poi andrà alle Camere per chiedere la fiducia. Non so se prima si recherà al Quirinale, comunque quando avrà dei nuovi ministri farà il passaggio parlamentare». La goccia che ha fatto traboccare il vaso renziano è stato il “messaggino” di Rocco Casalino giunto ieri alle agenzie con scritto «Se Italia Viva si sfila non entra in nuovo governo». La “conta” in Aula a questo punto diventa più che probabile, con l’impossibilità di un “Conte-ter” che a questo punto sembra conclamata: le ipotesi restano però diverse, dal “Governo tecnico” con via libera del Quirinale voluto da Renzi, fino ad un’altra maggioranza senza Italia Viva ma con almeno altri 18 “responsabili” scovati in Senato. Le Elezioni sembrano al momento escluse da tutte le forze della ormai ex maggioranza, anche se non si possono escludere specie perché l’Italia non può permettersi una crisi “al buio” senza un accordo chiaro in Parlamento per il nuovo Governo post-Conte. Forse già da questa conferenza stampa si potrà quantomeno capire che direzione prenderà questa bizzarra e non conclusa crisi di Governo.