Le Olimpiadi 2026 a Milano e Cortina d’Ampezzo hanno significato e significheranno molteplici conseguenze sportive, economiche e inevitabilmente politiche: l’unità d’intenti tra Pd, governi locali e Lega ha oggettivamente “sbancato” con l’autoesclusione del M5s prima da Roma (per le Olimpiadi estive 2024) e poi con Torino da questa candidatura ai Giochi Invernali tra 7 anni. È giornata di festeggiamenti ma è anche giornata di strategie, come quella di Matteo Renzi che in un lungo messaggio sui social individua il suo “personale” vincitore e vero leader del successo olimpico: Giovanni Malagò, capo del Coni e diplomatico sopraffino in grado di creare una “santa alleanza” che da Giorgetti fino a Sala passando per volti noti dello sport olimpico italiano di ieri e di oggi, ha portato fino alla conquista della candidatura da parte del Cio. «L’Italia ha vinto. Tutto il resto non conta. Questo Paese è forte, più forte di chi lo attacca con polemiche meschine. Oggi leggo che sulle Olimpiadi tutti hanno cambiato idea. Bene. Salvini attaccava il “fenomeno fiorentino” che voleva le Olimpiadi (scriveva di me: RICOVERATEVELO!): ora è il primo a esultare, ma ormai conosciamo il suo modo di fare. Lui non ha idee: le cambia sulla base della convenienza del momento. I Cinque Stelle rivendicano il merito di questo “sogno italiano” dopo che sono stati loro, con Virginia Raggi prima e Chiara Appendino poi a negare alle “loro” città questa occasione. Ormai è chiaro: uno vota in Cinque Stelle per protesta e si trova una classe dirigente che fa danni per anni, per decenni. Quando tornerà a Roma un’occasione come quella buttata via dalla Raggi, Di Maio e Di Battista?».
RENZI, IL CONI E LE OLIMPIADI “CONTRO” M5S E SALVINI
Il “piano” di Renzi si svela parola dopo parola e rivela tutta l’acredine nei confronti di chi per anni ha attaccato il Pd e lo stesso ex Premier per voler insistere sul rilancio dell’Italia attraverso le Olimpiadi: oggi, con la vittoria di Milano-Cortina la “rivincita” viene servita e fa il suo gioco a far notare come tanto Di Maio, quanto Raggi e lo stesso Salvini abbiano in passato utilizzato le Olimpiadi per attaccare il Governo dem. Oggi però festeggiano tutti, attacca Renzi: «Brava Milano, che continua il percorso dell’Expo. Brava Cortina d’Ampezzo, che continua il percorso dei mondiali 2021. Senza Expo e senza Mondiali non ci sarebbero state le Olimpiadi: se lo ricordino i critici di questi eventi che abbiamo voluto e finanziato con forza. E bravi i Sindaci e i Governatori». Per Renzi però c’è un vero vincitore, uno con cui ha spesso collaborato in passato triangolando in diverse occasioni Pd-Coni-Governo e per il quale nutre una speciale stima professionale: «Ma il bravo più grande va al vero vincitore di ieri sera. Perché ha vinto la squadra, certo. Ma un leader serve sempre e in questa partita c’è stato un capitano senza il quale la squadra non avrebbe nemmeno giocato. Il suo nome è Giovanni Malagò». Un endorsement grande come una casa che potrebbe anche preludere anche a clamorosi “tandem” futuri, nei dem come magari in un altro partito: serve una conferma? Eccola a fine post: «A Rio 2016 io ho visto al lavoro la splendida squadra del CONI. Roma avrebbe vinto la battaglia contro Parigi e contro Los Angeles come Milano ha vinto contro Stoccolma. Sono dei signori professionisti gli atleti e i ragazzi di Malagò. E siccome per mesi gli hanno fatto polemica su tutto, lasciatemi dire qui pubblicamente: bravo Giovanni».