Gelo tra Maria Elena Boschi e Matteo Renzi? È questa l’altra bomba, susseguente allo scoop di chi che ha paparazzato l’ex Ministra assieme al suo Giulio Berruti in tenere effusioni, che Dagospia rilancia nelle ultime ore sostenendo che quello che era stato l’asse cardine del Governo presieduto dall’ex sindaco di Firenze sarebbe oramai in crisi. Secondo alcuni retroscena, infatti, il leader di Italia Viva, sempre più nervoso per i sondaggi che non decollano e che costringono la neonata formazione politica a essere solo il ruotino di scorta della maggioranza guidata da Giuseppe Conte, avrebbe ‘rotto’ con la Boschi: pomo della discordia i servizi di gossip realizzati da “Chi” e da “Diva e Donna” che hanno paparazzato la pasionaria toscana da sempre vicina a Renzi, con quest’ultimo che si sarebbe lamentato non solo della sua sovraesposizione mediatica ma avrebbe ricordato anche alla Boschi che lei attualmente ha il ruolo di capogruppo alla Camera di Italia Viva. Inoltre secondo i giornalisti di Dagospia, l’ex premier avrebbe lamentato il fatto che non si può dare all’esterno “l’immagine di un partito in preda alle fregole d’amore”.
RENZI, IRRITAZIONE PER IL GOSSIP DELLA BOSCHI: “L’AVREBBE MINACCIATA DI TOGLIERLE…”
Il destino di Maria Elena Boschi, che finalmente è uscita allo scoperto con una relazione di cui si parlava da tempo, è dunque quello di perdere il ruolo di capogruppo alla Camera di IV: stando sempre alle fonti di Dagospia, i vari servizi fotografici incriminati avrebbero irritato alcune esponenti del suo partito, tra cui Rosato (un altro degli uomini più vicini a Renzi). La rottura invece si sarebbe consumata attraverso una telefonata in cui il leader di IV avrebbe strigliato la Boschi e a tal proposito sempre il noto sito di Roberto D’Agostino ci va giù duro scrivendo che, in sostanza, Renzi abbia voluto intendere che l’ex Ministra “è pur sempre la Capogruppo alla Camera, non una tronista in partenza per Temptation Island”. Pare inoltre che la diretta interessata abbia replicato alle rimostranze di Renzi e Rosato, convinta che questa storia sia importante e che, come maliziosamente suggerisce in conclusione Dagospia, “a 38 anni per lei è arrivato il momento di lasciarsi guidare da Cupido, anziché dalla Leopolda…”.