Matteo Renzi lo sa bene, e con lui l’intero Governo: dopo l’Emilia Romagna e la Calabria arriveranno nei prossimi mesi Veneto, Liguria, Puglia, Toscana, Marche e Campania. Le Elezioni Regionali non “finiscono” con la vittoria di Bonaccini contro la Lega di Salvini, ma rischiano di tramutare ancora i prossimi mesi di agenda politica in un’altra, immensa, campagna elettorale: per questo oggi nelle due interviste rilasciate dal leader di Italia Viva a “Sole 24 ore” e “La Stampa” arriva la “minaccia”, l’ultimatum renziano ai suoi stessi compagni di Governo. Nella settimana dove la prescrizione arriva in Parlamento e con il possibile strappo interno al Governo, Renzi non frena la sua proposta riformista: «Bisogna stilare un’agenda riformista per il bene degli italiani. Non inseguire il giustizialismo sulla prescrizione o la follia di chiedere una revoca impossibile per Autostrade». Insomma, se un Matteo (Salvini) non riesce nella “spallata” al Governo Conte-2, ci può pensare l’altro Matteo (Renzi) a suonare gli allarmi interni alla maggioranza giallorossa: «E’ finita la ricreazione. Si sblocchino i cantieri e si facciano le riforme»,è il richiamo dato dal senatore fiorentino. La ricetta di Renzi è molto semplice: con la crisi del M5s e la caduta in Emilia Romagna, ora la strada da fare a Palazzo Chigi è l’imporre un’agenda riformista che vada oltre lo stile e il programma dei 5Stelle: «La legislatura resterà in piedi, anche perché dove vanno? Non credo che i cinque stelle abbiano tutta questa fretta di tornare a casa».



RENZI “AVVISA” IL GOVERNO E PENSA A CANDIDARSI IN TOSCANA

Sulle Regionali appena concluse, Renzi ha un giudizio abbastanza netto che non tende a considerare Salvini sconfitto “per sempre”: «Gli errori di personalizzazione di Salvini sono gli stessi che altrove, ma Salvini non è finito. Noi dobbiamo fare un passo alla volta per batterlo». Per farlo, Renzi è convinto che il Governo debba darsi una mossa decisa che riparta dai temi in agenda «Il governo Conte deve lavorare. Mi chiedete se è piu’ forte? Lo scopriremo solo vivendo. Deve darsi una mossa, deve cambiare marcia nell’interesse del Paese. E’ finita la ricreazione» e non nasconde tra l’altro i veri motivi che faranno da “collante” per la maggioranza, «Per me si arriva al 2023, come ho sempre detto, un po’ per la paura di andare a votare), un po’ perché c’è da eleggere il presidente della Repubblica». Il Partito Democratico è il vero punto però dell’invettiva di Renzi che lancia un altro “messaggio” a Zingaretti: «Il Pd a questo punto si trova a un bivio e deve scegliere se essere un partito riformista oppure no […] il Governo deve evitare di fare favori a Salvini». In merito ai prossimi appuntamenti elettorali, con Italia Viva che entrerà in campo definitivamente, Renzi viene descritto dal Quotidiano.net come “tentato” da metterci la faccia direttamente nella sua Toscana magari proprio candidandosi contro la Sinistra e il Pd: «I suoi lo stanno sollecitando, lui non dice di no. Ma guarda l’atteggiamento del Pd al governo», spiega il retroscena di Piefrancesco De Robertis sul QN. Nel frattempo le parole di Renzi nei fatti non allontanano il “quadro” ipotizzato: «Bonaccini è venuto a Firenze, siamo andati a pranzo, e mi ha chiesto di non presentare la lista per evitare tensioni con il Pd. Ma in Toscana ci saremo e anche in Puglia. Contro Emiliano».

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