La “manovra” di avvicinamento ad un rimpasto di Governo sembrava del tutto “stoppata” dal vertice con tutti i leader della maggioranza due settimane fa a Palazzo Chigi, ma è stato poi il ‘deus ex machina’ del Partito Democratico Goffredo Bettini ha riacceso il dibattito: «chiamare all’impegno le migliori energie del Paese», da tradursi come un invito a Forza Italia di appoggiare il Governo Conte-2 per traghettare il Paese fuori dalla crisi Covid-19. Silvio Berlusconi ha rispedito al mittente per il momento la proposta anche se ha rinnovato la possibilità di collaborazione sui temi principali dei prossimi mesi. Stamane è allora Matteo Renzi sul Corriere della Sera a ribadire i contorni dell’invito: «se Forza Italia offre la disponibilità a superare il populismo fanno bene i dirigenti del Pd a dire andiamo a vedere le carte. Oggettivamente questa disponibilità può produrre una novità politica». Per il leader di Italia Viva, i colleghi di Forza Italia sono divisi in due anime: «c’è il gruppo che possiamo chiamare il fronte del Nazareno, che vuole accordi bipartisan e si colloca nello scenario del Ppe guidato dalla Merkel, e c’è il gruppo che definiamo il fronte di Pontida che vuole l’alleanza solo con la Lega. Vedremo chi prevarrà».



LA “REPLICA” DI BERLUSCONI

Per Renzi il 2021, che sarà l’anno delle Elezioni Amministrative, vedrà Berlusconi rinsaldare l’alleanza con Salvini e Meloni: se però non lo facesse «sarebbe una svolta di grande valore. Un’apertura c’è stata. E dunque condivido con Zingaretti: noi rendiamoci disponibili in modo serio. Se sono rose fioriranno». Un rimpasto con Forza Italia nel Governo insomma non viene respinto, anzi: «questa maggioranza vuole eleggere un presidente della Repubblica che metta il Quirinale in salvo fino al 2029 tenendo la barra dritta sull’alleanza atlantica e sull’Unione europea. Per Berlusconi questa è l’occasione per dimostrare che Forza Italia è alleata della Merkel e non della Le Pen. Concretamente questo può portare anche ad allargare la maggioranza, ma dipende da chi vincerà la sfida interna tra il fronte del Nazareno e quello di Pontida». La giornalista del CorSera, l’ottima Maria Teresa Meli, la pone secca come questione: il Governo ha pochissimi numeri al Senato e così Forza Italia sarebbe decisiva, ma Renzi replica «Finché c’è Italia viva, questo governo non ha un problema di numeri. C’è però da fare un salto di qualità, nella gestione sanitaria, sul Recovery plan, nello sblocco dei cantieri. Molto dipenderà dalle conclusioni del tavolo politico, appena insediato. Questa legislatura arriverà comunque al 2023: io vorrei che ci arrivasse con una maggioranza politica che tiene fuori i sovranisti di destra».



Al netto della riottosità di Conte e M5s alla proposta, Berlusconi in giornata ha “risposto” a distanza alle parole di Renzi facendo leva sull’appello all’unità rilanciato ieri dal Presidente Mattarella: «Sentiamo il dovere morale di mettere da parte polemiche e recriminazioni. Siamo consapevoli che l’Italia ha bisogno delle sue energie migliori. Ci siamo resi disponibili per far uscire il Paese dall’emergenza». Forza Italia per ora resta all’opposizione – «intendiamo rimanerci», chiarisce Berlusconi in una conferenza di Forza Italia sulla Manovra – ma per il futuro non sono da escludersi clamorosi dietrofront: «Siamo consapevoli che la situazione del Paese è sempre più grave purtroppo, forse possiamo dire che non è mai stata così grave da inizio della pandemia».

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