IL SONDAGGIO CHOC SU RENZI CHE ALLARMA IL PD
Da giorni nella Segreteria di Largo del Nazareno circolerebbe un sondaggio “choc” sul consenso di Matteo Renzi e Italia Viva che avrebbe raffreddato l’intento di Enrico Letta di “imbarcare” a bordo del “campo largo” made in Pd. “La Repubblica” sfodera oggi il sondaggio segreto prodotto da Ipsos che darebbe Italia Viva al 4% max su scala nazionale e addirittura il gradimento di Renzi tra l’elettorato Pd ai minimi storici. Questo dato, aggiunto alle continue schermaglie a distanza tra i due leader che mai si sono troppo amati (quel “Enrico stai sereno” non è mai stato troppo digerito dall’ex Premier Letta), avrebbero poi fatto prendere a Renzi la strada oggi annunciata del “Terzo Polo”: su Twitter infatti, dopo le notizie circolate sulla possibilità di vedere Luigi Di Maio “blindato” dal Centrosinistra in qualche collegio uninominale, il leader di Italia Viva ha scritto «La sinistra apre la campagna elettorale candidando Di Maio e parlando di tasse. La destra di Salvini e Meloni la conosciamo: sovranisti e populisti. C’è un mondo che chiede di votare altro. Noi ci siamo, Terzo Polo».
Ma nasce tutto – forse – da quel sondaggio che vede le possibilità di consensi di Matteo Renzi ai minimi storici: Letta vuole allargare al centro ma pure a sinistra per raccogliere quanti voti più possibili contro il Centrodestra. Il calcolo fatto dal Nazareno secondo i sondaggi pervenuti convincerebbe i Dem a “scaricare” il loro ex Segretario: stando al sondaggio condotto dall’istituto di Nando Pagnoncelli, solo per il 4% degli intervistati sarebbe ottimo l’operato dell’ex premier. Sentiti gli elettori Pd, il sondaggio Ipsos conferma i timori di Letta: la percentuale di gradimento sprofonda all’1%, e solo per il 6% Renzi sarebbe «l’uomo capace di portare il cambiamento in Italia». Diffidenza dem e, a sua volta, controdiffidenza di Italia Viva di vedere Elezioni Politiche assieme a chi va ancora a “braccetto” con Di Maio, Fratoianni e i Verdi: postando la sua intervista odierna a “Mezz’ora in più”, Renzi scrive «La prima proposta del PD di Letta per queste elezioni è aumentare le tasse di successione. Pagare anche per la morte? Io non sono d’accordo».
RENZI VERSO IL “TERZO POLO”, DECISIVO COSA SCEGLIERÀ CALENDA
Da Sinistra Italiana al nuovo accordo Di Maio-Tabacci (si chiamerà “Impegno Civico”), Renzi al momento corre verso il terzo polo da anni agognato: «Se gli schieramenti sono questi, certo che corro da solo al centro, spazio moderato e riformista nel segno di Mario Draghi». L’obiettivo per il leader di Italia Viva è quello di superare il 5% traendo poi ulteriori risorse da altre liste centriste (Toti, Casini, Mastella?) e attendendo cosa deciderà di fare Carlo Calenda con Azione e +Europa, anche lui tutt’altro che “convinto” dall’allearsi con un “largo” Pd che coinvolge nella coalizione la sinistra anti-rigassificatori e i transfughi dal M5s: «Se al centro, come spero, ci saranno altri, come Azione che ci sta pensando, bene. Se decide di stare in questa parte ha un ruolo molto rilevante», ha detto Renzi su Rai 3, replicando alle parole dello stesso Calenda stamane sui sociale, «Non si batte la destra senza costruire una prospettiva di governo. Non si costruisce una prospettiva di governo se non si condividono dei contenuti. La stagione del ‘tutti contro’ è finita perché ha dimostrato di essere fallimentare».
In merito alla proposta del Pd di puntare sulla “dote giovani” finanziandola con la tassa di successione, ecco che Italia Viva anche oltre Renzi scende in campo contro il segretario Pd: «Enrico Letta è lo stesso che nel 2013, quando era premier, ha alzato le tasse, aumentando l’IVA. Non stupisce quindi che oggi proponga la tassa di successione. Il contrario di quello che serve all’Italia. Nuove tasse, vecchio vizio», scrive Luciano Nobili sui social. In serata arrivano le parole dirette di Letta che sembra spingere i centristi verso un aut-aut: «Calenda? Tempo passa e ce n’è poco davanti. Il terzo polo è il modo per aiutare le destre». A Renzi che sferzava così sulla candidatura di Di Maio a Modena – «Oggi pensa di candidarlo in Emilia Romagna, lui che diceva che il Pd strappava i bambini alle famiglie e usava l’elettroshock» – è ancora Letta a replicare, «Come nasce una fakenews? Di Maio candidato a Modena. È tutto il giorno che se ne parla. Invenzione giornalistica pura». Resta però che al momento il Pd sembra più intenzionato a seguire Di Maio che non Renzi e Calenda: è dunque pronto davvero il “terzo polo” (o quarto se si considera il M5s polo a se stante)?