GUERRA UCRAINA, RENZI RILANCIA SU MERKEL PER DIALOGO CON PUTIN

Per Matteo Renzi l’unica vera carta “spendibile” per l’Occidente si chiama Angela Merkel: nell’intervista domenicale a “La Repubblica”, il senatore leader di Italia Viva ribadisce la sua proposta a livello europeo di affidare all’ex Cancelliera tedesca il ruolo di mediatore tra Putin e Zelensky per impedire il continuare della catastrofe umanitaria in Ucraina.



Di contro però, Renzi non giudica il Cremlino come “impazzito” tutto d’un colpo, seppur condanni ovviamente la spregevole invasione con vittime civili contro Kiev: «La condanna verso l’aggressore, la Russia di Putin, deve essere senza attenuanti. Allo stesso tempo tenere aperto il dialogo è un un dovere politico. La guerra si ferma con i negoziati, non con i tweet». Secondo l’ex Premier, il Presidente Putin non è improvvisamente «impazzito», «guai ad assecondare tale lettura superficiale: Putin sta cambiando la geografia del mondo, spostando il baricentro a Est». Lo definisce “immorale” ma non “umorale” come molti a sinistra stanno definendo il leader di Mosca: «Putin sfida l’Europa perché ha un patto con la Cina, l’India e molti paesi africani. Per questo bisogna che la reazione sia politica».



“ARMI E SANZIONI NON FANNO VINCERE UNA GUERRA”: PARLA MATTEO RENZI

Serve più politica che burocrazia, specie tra Nato e Ue dove serve trovare al più presto «una risposta unitaria altrimenti il nuovo ordine geopolitico mondiale ci taglierà fuori a lungo»: per farlo, la Merkel potrebbe essere la figura ideale secondo Matteo Renzi, nonostante il buon impegno attuale di Macron e Draghi per disinnescare la “guerra mondiale”. Secondo il leader di Iv, la verità dell’intera potenziale catastrofe economica che potrebbe derivare dal conflitto in Ucraina «è che Putin immagina di diversificare i clienti del suo gas e guarda a Est e a Sud convinto come è di aver chiuso per anni con l’Ovest. E il problema per noi è proprio l’energia. La strategia del no a tutto degli anni scorsi – su cui anche il mio governo fu massacrato dopo lo Sblocca Italia – oggi ci presenta il conto». A “Rep” Renzi confida quanto sia drammatico ma veritiero il fatto che con due mosse Putin ha «cancellato Covid e Greta (Thunberg, ndr) dalle prime pagine, oggi si parla solo di armi e petrolio». La posizione di Renzi esce dai canoni internazionali e nazionali di questi giorni anche sul giudizio del Presidente ucraino Zelensky: «sanzioni e aiuti militari servono per mostrare solidarietà, ma non per vincere la guerra», sentenzia il “senatore semplice” di Rignano. Non solo, «Zelensky ha saputo utilizzare benissimo la superiorità nella capacità di comunicazione. Data la sua formazione, ha utilizzato i social come deterrente per le azioni più gravi che la Russia poteva compiere. Ed è straordinario vedere come un presidente cresciuto su Netflix stia lottando da leone. Di là però c’è il presidente cresciuto nel Kgb che ha messo in conto una guerra paziente è lunga: se metti 65 chilometri di carri armati a due passi da Kiev non li stai portando in gita». Capitolo finale sulla polemica tra sinistra pacifista e guerra in Ucraina: «In Ucraina c’è un aggressore e un aggredito. Quando ho letto i toni anti imperialisti dell’Anpi mi è venuta tristezza. Con chi devono schierarsi gli eredi dei partigiani se non con gli ucraini? Oppure l’antiamericanismo anni Settanta è ancora vivo ma paradossalmente solo in certa sinistra? Ho grande rispetto per il popolo che è sceso in piazza, ma ho anche compreso la decisione della Cisl. E ho molto apprezzato su questo i toni netti del Pd», conclude Matteo Renzi.

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