«Le dico che cosa ha portato ciascuno di noi in questi mesi ad allontanare il proprio cammino da quello del Governo», esordisce così Matteo Renzi nel corso del suo intervento al Senato a poche ore dal voto di fiducia al premier Conte. Il leader di Italia Viva non ha risparmiato critiche al giurista: «Noi pensiamo che il suo non sia il Governo migliore del mondo, pensiamo che per la tragedia in corso ci sia bisogno di un Governo più forte. Noi non pensiamo che davanti alla tragedia che stiamo vivendo possa bastare la narrazione politica de “gli altri Paesi ci copiano, siamo un modello”».
Matteo Renzi ha poi sottolineato: «Lei non si è dimesso, non c’è crisi istituzionale, ma ci sono tre crisi in corso: la prima è la crisi economica, siamo i peggiori al mondo. Poi c’è la crisi sanitaria, il nostro personale è straordinario ma l’Italia è il Paese che ha il peggior rapporto tra popolazione e decessi per Covid. Terzo e ultimo punto, la crisi scolastica: l’Italia è il Paese che ha mandato meno i ragazzi a scuola in Europa».
Renzi: “Conte più preoccupato delle poltrone che del futuro”
«Noi non abbiamo chiesto qualche posto, ma di aprire un dibattito in Parlamento», ha precisato Matteo Renzi nel corso del suo intervento al Senato. Il leader di Italia Viva ha ribadito di aver chiesto per mesi una svolta, salvaguardando il Governo nonostante episodi come la mozione di sfiducia a Bonafede. «Forse siamo stati fin troppo pazienti», ha aggiunto Renzi, che ha poi lanciato una frecciatina al premier: «Conte non si è dimesso per arrocco personale».
«Lei ha dato l’impressione di preoccuparsi più di piazzare qualcuno al posto di giusto. Lei mi ha chiesto con grande gentilezza se ero interessato a incarichi internazionali e io le ho risposto di no, per un motivo molto semplice: non è in ballo il destino personale di Tizio, Caio o Sempronio, ma è in ballo il futuro del Paese», l’affondo del senatore di Rignano: «Lei ha scelto del tutto legittimamente una strategia: a fronte di una nostra richiesta di politica, lei ha scelto di arroccarsi». Infine, una chiusura particolarmente applaudita dall’aula: «Per noi, a differenza di altri, la politica non è cambiare le idee per tenersi la poltrona. Quando si fa politica si può rinunciare a una poltrona, ma non a un’idea. Il nostro Paese non si merita un mercato indecoroso».
Il mio intervento sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio. https://t.co/F5sSXxstum
— Matteo Renzi (@matteorenzi) January 19, 2021