Nessuna rottura, ma un avviso forte e chiaro: Matteo Renzi a Porta a porta ha attaccato il premier Conte e le altre forze delle maggioranza, ma non ha accelerato la crisi di Governo. Il leader di Italia Viva ha mandato un messaggio al ministro Bonafede, o la riforma della prescrizione verrà cancellata entro Pasqua o verrà presentata una mozione di sfiducia: «Penso proprio che andrà così. Spero ci sia buon senso e si arrivi tutti all’accordo. Anche perché su molte delle questioni dopo un po’ si capisce che il tempo è galantuomo: gli 80 euro, le microtasse – che danno un gettito abbastanza basso». Comunque vada, per Renzi il Conte-bis non cadrà: «Hanno provato a farci fuori dalla maggioranza, non ci sono riusciti. Hanno provato a mettere insieme i parlamentari ‘responsabili’. La prossima volta farebbero meglio a riuscirci». Non mancano i richiami agli alleati: «Penso che tutti noi dovremmo darci una regolata. Non credo che una persona sola possa decidere tutto, ma non credo nemmeno che si possa continuare in questo gioco di equilibri. Guardiamoci negli occhi e diciamoci che così non si va avanti». E, come riporta Rai News, Renzi ha poi lanciato una proposta a tutte le forze in Parlamento: «Siccome non si può andare avanti con le scene che abbiamo visto, faccio un appello a tutte le forze politiche: fermiamoci un secondo e portiamo il sistema dei sindaci a livello nazionale, cambiamo le regole per eleggere il ‘Sindaco d’Italia’, una persona che sta lì per cinque anni. La soluzione è l’elezione diretta del presidente del Consiglio». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
RENZI VS CONTE, PREMIER: “DICA COSA VOGLIA FARE”
Sale l’attesa in vista della puntata di questa sera di Porta a Porta, quando il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, farà un importante annuncio. Per gli addetti ai lavori l’ex presidente del consiglio, sancirà ufficialmente il divorzio dal premier Conte, ma al momento non vi è nulla di certo. Intanto su Il Fatto Quotidiano sono apparse stamane delle parole che avrebbe proferito proprio il presidente del consiglio rivolte all’ex segretario del Pd: “dica apertamente se vuole andare avanti o chiarire” perché “così non si può andare avanti”. Insomma, la maggioranza si sente con le spalle al muro dopo le operazioni “ostili” da parte degli alleati di Italia Viva, e di conseguenza sta cercando di capire quale sia l’obiettivo dello stesso partito. Intanto stamane lo stesso Renzi si è rivolto in Senato proprio al suo acerrimo nemico sul tema di politica internazionale: “Alla luce della difficoltà della politica nazionale – le sue parole – sui temi della politica continentale non è possibile alcuna divisione sarebbe un atto sbagliato. Pensare che le fibrillazioni interne possano portare ad una presa distanza sarebbe un atto gravemente sbagliato. Lei, signor presidente, ci rappresenta appieno. Il bilancio 2021-27 è decisivo – ha aggiunto – ci giochiamo il futuro dell’Europa. Se non diciamo quali investimenti fare l’Europa è morta”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RENZI VS CONTE, STRAPPO A PORTA PORTA?
«I rosso-gialli sono giustizialisti. Altra maggioranza? Tutto è possibile», così Michela Rostan ai microfoni de Il Messaggero: l’ex dem è passata da Liberi e Uguali a Italia Viva, secondo rinforzo per Matteo Renzi dopo l’arrivo di Tommaso Cerno dal Partito Democratico. Iv non esclude dunque la formazione di una nuova maggioranza parlamentare, già invocata da Forza Italia, anche se c’è chi sostiene che in realtà Renzi voglia unicamente la testa del premier Giuseppe Conte, senza modificare l’assetto dell’esecutivo. Intervistato da Repubblica, il leader del Psi e vicepresidente del gruppo di Italia Viva Riccardo Nencini ha tenuto a precisare che Renzi non romperà con il Conte bis e che lo scontro sulla prescrizione risponde alla necessità di Italia Viva «di farsi vedere, e questa è una battaglia giusta». Nel frattempo Fratelli d’Italia stronca l’ipotesi di un esecutivo formato da Centrodestra e Italia Viva: «Andremo al governo solo con i voti degli italiani. Poi confido nel fatto che il tira e molla di Renzi possa portare all’implosione di questo esecutivo, e spero che Mattarella si renda conto che a quel punto ci sarebbe solo il voto», le parole di Giorgia Meloni al Corriere della Sera. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
RENZI VS CONTE, ROTTURA A PORTA A PORTA?
Prepara la spallata a Giuseppe Conte il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Ne sono convinti i principali esperti di politica dello stivale, a cominciare dai colleghi del Corriere della Sera, secondo cui, il guanto di sfida dell’ex premier a quello attuale, verrà ufficialmente lanciato questa sera, in occasione della puntata di Porta a Porta che vedrà fra gli ospiti proprio l’ex sindaco di Firenze. Renzi vorrebbe sostituire il professore pugliese, uno dei suoi più grandi rivali ain base ai sondaggi di popolarità, con un uomo del Partito Democratico o magari del Movimento 5 Stelle. “Renzi servirà la sua mozione di sfiducia al presidente del Consiglio – scrive il CorSera – fingerà di tendergli una mano, subordinando la rinnovata adesione di Italia viva alla maggioranza a condizioni improponibili, tanto per lui quanto per il M5S”. Ecco perchè non è da escludere che l’ex Premier punti alla cancellazione del reddito di cittadinanza, se non addirittura Quota 100, condizioni che ovviamente vengono considerate improponibili dal governo giallorosso. Dopo la puntata di questa sera di Porta a Porta, l’appoggio di Italia Viva alla maggioranza sarà di fatto solo “virtuale”… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RENZI VS CONTE: “SENZA NUMERI? PD-M5S ASCOLTINO ITALIA VIVA”
Mentre in serata Italia Viva si è imputata di nuovo sul tema giustizia all’interno del Governo (alla fine l’accordo è stato trovato con il testo del decreto sulle intercettazioni che parla di uso solo quando sono «rilevanti» e «indispensabili») cresce la frattura tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte: «Se c’è un governo senza di noi, noi rispettiamo il Parlamento. Però se non hanno i numeri e se siamo decisivi per la maggioranza, allora dico: ‘Ascoltate anche noi’». Il leader di Italia Viva ribadisce come il punto forte dell’intera discussione «c‘è una norma sulla prescrizione che io non condivido, la porto in discussione in Aula e su questo vado avanti fino in fondo». Sulla crisi e sulla possibilità di un “cambio di maggioranza”, Renzi non nasconde la delusione di un Premier che ha reagito con modi «muscolari e sbagliati; a noi va bene anche il Conte ter. Andiamo all’opposizione. Conte ter è contento e sono contento io. Io però questi 10 senatori di Italia viva che vanno via non li vedo. Su 50, che il 10% avesse dei malumori sarebbe fisiologico ma dite i nomi. Per il momento uno ne è entrato». In conclusione, Renzi all’Ansa ha spiegato come il Governo possa ancora durare ma serve un cambio di passo ulteriore «Nelle prossime ore e nei prossimi giorni vediamo se c’è la volontà politica o meno di andare avanti».
CRISI, BRUNETTA “OK GOVERNO SALVINI-ITALIA VIVA”
La tensione tra le forze di maggioranza è altissima, Italia Viva non si piega all’asse M5s-Pd-Leu e Matteo Renzi potrebbe decretare la fine del Conte-bis. Il senatore di Rignano ieri ha tenuto a sottolineare che, in caso di crisi, non si tonerà alle urne ma si formerà una nuova maggioranza in Parlamento. E in Forza Italia hanno le idee chiare, come spiegato da Renato Brunetta a Radio Radicale: «Il Centrodestra deve puntare a governare, non deve pensare a una futura palingenesi attraverso le urne, che attualmente non rappresentano una strada percorribile. Bando alle miopie e agli egoismi dei due Mattei (Renzi e Salvini, ndr): facciano entrambi una riflessione e un’autocritica. I due Mattei hanno in gran parte programmi in comune». Per il momento però il leader della Lega non apre all’ipotesi: «Non c’è nessuna ipotesi di un nuovo governo con Renzi, solo fantasie…», riportano i colleghi di Adnkronos. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CRISI GOVERNO, ITALIA VIVA AVVERTE M5S-PD-LEU
Tira aria di crisi di Governo e la situazione tra le forze di maggioranza è sempre più delicata. Se è stata raggiunta l’intesa sul decreto legge Milleproroghe – l’esecutivo ha deciso di porre la questione di fiducia alla Camera, come annunciato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà – la fumata bianca è lontana su riforma della prescrizione e dl intercettazioni. Su quest’ultimo versante, Italia Viva ha evidenziato in una nota: «Sul dl intercettazioni Italia Viva voterà lealmente la fiducia al testo proposto da Bonafede e approvato dal Cdm . Qualunque altra modifica potrà passare soltanto attraverso emendamenti condivisi da tutte le forze di maggioranza. Chi votasse emendamenti non condivisi con il resto della coalizione sarebbe responsabile della rottura della maggioranza. Ci auguriamo che prevalgano saggezza e unità». Un messaggio rivolto soprattutto a Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali: Pietro Grasso, sostenuto dei grillini, ha presentato un emendamento sull’utilizzo dei Trojan che non trova d’accordo i renziani… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CRISI GOVERNO, TENSIONE TRA RENZI E CONTE
La settimana di “fuoco” appena passata per il Governo Conte-2 potrebbe essere addirittura superata da quella appena iniziata vedendo gli appuntamenti una tenda che potrebbe acuire la distanza-frattura tra Matteo Renzi e la compagine giallorossa: la riforma sulla prescrizione, la sfiducia a Bonafede e gli “sgambetti” a distanza tra Italia Viva, Pd e M5s rappresentano un punto di estrema fragilità per l’esecutivo e i punti in agenda nei prossimi giorni potrebbero anche peggiorare la situazione. «La crisi? Dipende da Conte», spiga la Ministra dell’Agricoltura, renziana, Teresa Bellanova: dopo la Enews di ieri del leader che ha rigettato l’ipotesi di “pattuglie responsabili” pronte a lasciare Italia Viva per sostenere il Governo Conte-ter, a Palazzo Chigi è arrivata una “timida” smentita. La fragilità della tenuta si è però vista ieri sera ad esempio sul tavolo della Sicurezza: i sui Decreti Salvini ancora non c’è margine di accordo tra Pd e M5s e il leader in pectore Vito Crimi ha risposto punto su punto alle intenzioni del Ministro Lamorgese «I decreti sicurezza sono stati concepiti sulla scorta di una esigenza reale, per affrontare e risolvere criticità a tutti evidenti. Tornare indietro vanificherebbe i positivi risultati ottenuti». Niente modifica, così come per ora non si riesce a trovare la quadra sulla prescrizione; ieri Morassut (Pd) ha lanciato una “mano d’intesa” per provare a cambiare le regole della prescrizione, venendo incontro ai renziani ma mandando su tutte le furie i grillini.
CRISI GOVERNO: TUTTI I “NODI” TRA PD, RENZI E M5S
La situazione è caldissima e potrebbe divenire esplosiva se si aggiungono le difficoltà della maggioranza di Governo anche sul Decreto Milleproroghe: dopo la crescita esponenziale dei decreti inseriti nelle Commissioni, serve stringere i tempi visto che deve essere convertito in legge entro fine febbraio onde evitare di dover ricominciare tutto da capo. Una sorta di “Manovra bis” che vedrà nel giro di pochissimi giorni testi blindati in Parlamento per provare la quadra finale: stamattina il Governo ha posto la questione di fiducia alla Camera sul decreto legge Milleproroghe e, sebbene non vi siano problemi di numeri a Montecitorio, è già un primo test importante per capire se e come voteranno i renziani la fiducia in vista dei numeri ben più “caotici” per Conte al Senato. Riassumendo: distanza sulle modifiche ai Decreti Sicurezza, possibile distanza sul Milleproroghe e semi-rottura sulla prescrizione. La sfida è tutt’altro che “conclusa”, come garantisce il renziano Marattin questa mattina al Foglio: «Noi siamo serafici come non mai. Però bisogna verificare se questa esperienza può proseguire o meno. Noi ancora ci crediamo, ma l’esistenza delle condizioni per andare avanti devono essere verificate nei prossimi giorni». Per il deputato di Italia Viva «Che si fa su prescrizione e autostrade, temi niente affatto risolti ma solo rimandati? E quali saranno le priorità della legge di bilancio 2021? Ricordo che il Def va scritto entro il 10 aprile. E su acqua pubblica e chiusure domenicali dobbiamo aspettarci lo stesso atteggiamento acchiappa-slogan da parte del M5s? Il family act può finalmente partire o dobbiamo ancora perdere tempo?». La guerra è tutt’altro che “conclusa”..